ITALIA
A Mineo clima di odio razziale
Palagonia, il giorno dei funerali dei coniugi uccisi. Udienza di convalida per l'ivoriano
Ieri picchiati due migranti del Gambia in strada. Per l'aggressione sono stati fermati tre italiani. Mercedes Ibanez prima di essere uccisa potrebbe aver subito un tentativo di violenza sessuale

È una città scossa Palagonia, che fatica a digerire l'omicidio dei coniugi Solano, i cui funerali si terranno oggi. Nelle ultime ore, al dramma della morte si è aggiunto anche il dubbio che la 70enne Mercedes Ibanez possa aver subito un tentativo di violenza sessuale prima di essere uccisa.
Oggi è anche il giorno dell'udienza di garanzia davanti al Gip di Caltagirone per la convalida del fermo dell'ivoriano Mamadou Kamara. Potrebbero essere sue, o di un presunto complice, un paio di mutande da uomo insanguinate trovate nel giardino. Gli investigatori stanno controllando i tabulati del suo cellulare personale dal quale avrebbe fatto alcune chiamate. Non è escluso che abbia agito con dei complici.
Kamara non ha fatto alcuna ammissione. Agli investigatori ha fornito la sua spiegazione: "il borsone (con dentro cellulare e Pc portatile delle vittime, ndr) l'ho trovato per strada, che male c'è?", e dopo avere fornito questa sua spiegazione ha chiesto "perché mi state trattenendo, visto che ho chiarito tutto?". "Tra l'altro sono uscito dal Cara alle 6 - ha aggiunto - e sono rientrato adesso non avrei avuto il tempo di andare e tornare da Palagonia".
Ma la registrazione dell'uscita non esiste e il poliziotto di turno nega di averlo visto passare dall'ingresso principale. Potrebbe avere 'saltato' la recinzione o essere passato da uno dei 'buchi' creati nella rete. E non riesce a spiegare come mai indossi una maglietta grigia, un pantalone e le ciabatte di una delle vittime, Vincenzo Solano.
Intanto a Mineo monta la rabbia razziale. Due migranti originari del Gambia, ospiti del Cara di Mineo, sono stati aggrediti e rapinati mentre camminavano su una vicina strada provinciale. Sono stati avvicinati da tre giovani, armati di pistola, che hanno intimato loro di consegnare i soldi che avevano, insultandoli. Uno dei due migranti è riuscito a fuggire, l'altro ha riportato delle contusioni al torace ed è stato medicato in ospedale. Carabinieri della compagnia di Palagonia hanno bloccato tre giovani italiani e li hanno condotti in caserma.
Oggi è anche il giorno dell'udienza di garanzia davanti al Gip di Caltagirone per la convalida del fermo dell'ivoriano Mamadou Kamara. Potrebbero essere sue, o di un presunto complice, un paio di mutande da uomo insanguinate trovate nel giardino. Gli investigatori stanno controllando i tabulati del suo cellulare personale dal quale avrebbe fatto alcune chiamate. Non è escluso che abbia agito con dei complici.
Kamara non ha fatto alcuna ammissione. Agli investigatori ha fornito la sua spiegazione: "il borsone (con dentro cellulare e Pc portatile delle vittime, ndr) l'ho trovato per strada, che male c'è?", e dopo avere fornito questa sua spiegazione ha chiesto "perché mi state trattenendo, visto che ho chiarito tutto?". "Tra l'altro sono uscito dal Cara alle 6 - ha aggiunto - e sono rientrato adesso non avrei avuto il tempo di andare e tornare da Palagonia".
Ma la registrazione dell'uscita non esiste e il poliziotto di turno nega di averlo visto passare dall'ingresso principale. Potrebbe avere 'saltato' la recinzione o essere passato da uno dei 'buchi' creati nella rete. E non riesce a spiegare come mai indossi una maglietta grigia, un pantalone e le ciabatte di una delle vittime, Vincenzo Solano.
Intanto a Mineo monta la rabbia razziale. Due migranti originari del Gambia, ospiti del Cara di Mineo, sono stati aggrediti e rapinati mentre camminavano su una vicina strada provinciale. Sono stati avvicinati da tre giovani, armati di pistola, che hanno intimato loro di consegnare i soldi che avevano, insultandoli. Uno dei due migranti è riuscito a fuggire, l'altro ha riportato delle contusioni al torace ed è stato medicato in ospedale. Carabinieri della compagnia di Palagonia hanno bloccato tre giovani italiani e li hanno condotti in caserma.