ECONOMIA
Germania, per la Bundesbank l'economia rallenta
Nel rapporto mensile della Banca centrale tedesca i dati registrano segni di stagnazione negli ultimi mesi a causa del rallenamento del settore industriale, condizionato dal clima di incertezza sul piano geopolitico ed economico

Per il secondo trimestre 2014 Bundesbank prevede una fase di stagnazione per l'economia tedesca, con il Pil che dovrebbe restare sullo stesso livello dei tre mesi precedenti. E' quanto scrive la Banca centrale tedesca nel suo bollettino mensile. Per la Bundesbank in frenata ad aprile e maggio industria e settore edile.
Il settore edile, precisa la Bundesbank, non ha potuto eguagliare gli alti livelli del trimestre precedente, contraddistinto da un inverno particolarmente mite. Infine, spiega il rapporto, ha pesato sull'andamento dell'economia anche la grave fase di incertezza internazionale, legata alla crisi ucraina e in Medioriente. Ciò si mostra nella flessione della domanda di semi-lavorati. Il positivo sviluppo del settore dei servizi, tuttavia, secondo Bundesbank, avrebbe evitato un calo del Pil.
"L'industria è scesa di una marcia", si legge nel documento, "a causa anche del calendario, con le ripercussioni negative dei 'ponti' provocati da alcune festività che hanno ridotto la settimana lavorativa. Considerando che il settore dei servizi si è probabilmente espanso ulteriormente, nel secondo trimestre il Pil potrebbe essere rimasto allo stesso livello del primo", prosegue la Bundesbank.
Una conferma degli ultimi segnali di debolezza arrivati dalla prima economia europea. La settimana scorsa l'indice Zew sulle aspettative economiche in Germania è scivolato ai minimi da fine 2012 a quota 27,1 punti, registrando la settima flessione consecutiva in scia alla riduzione dell'attività economica, con le vendite al dettaglio e la produzione industriale in diminuzione. Nel primo trimestre dell'anno il Pil della Germania aveva evidenziato un balzo dello 0,8%. Il mese scorso la Bundesbank aveva rivisto al rialzo la sua previsione di crescita per la Germania per l'intero 2014. Secondo le nuove proiezioni l'economia tedesca crescerà dell'1,9% quest'anno, contro il +1,7% stimato in precedenza. Per il 2015 la Bundesbank prevede una espansione del 2% e per il 2016 un +1,8%.
Il settore edile, precisa la Bundesbank, non ha potuto eguagliare gli alti livelli del trimestre precedente, contraddistinto da un inverno particolarmente mite. Infine, spiega il rapporto, ha pesato sull'andamento dell'economia anche la grave fase di incertezza internazionale, legata alla crisi ucraina e in Medioriente. Ciò si mostra nella flessione della domanda di semi-lavorati. Il positivo sviluppo del settore dei servizi, tuttavia, secondo Bundesbank, avrebbe evitato un calo del Pil.
"L'industria è scesa di una marcia", si legge nel documento, "a causa anche del calendario, con le ripercussioni negative dei 'ponti' provocati da alcune festività che hanno ridotto la settimana lavorativa. Considerando che il settore dei servizi si è probabilmente espanso ulteriormente, nel secondo trimestre il Pil potrebbe essere rimasto allo stesso livello del primo", prosegue la Bundesbank.
Una conferma degli ultimi segnali di debolezza arrivati dalla prima economia europea. La settimana scorsa l'indice Zew sulle aspettative economiche in Germania è scivolato ai minimi da fine 2012 a quota 27,1 punti, registrando la settima flessione consecutiva in scia alla riduzione dell'attività economica, con le vendite al dettaglio e la produzione industriale in diminuzione. Nel primo trimestre dell'anno il Pil della Germania aveva evidenziato un balzo dello 0,8%. Il mese scorso la Bundesbank aveva rivisto al rialzo la sua previsione di crescita per la Germania per l'intero 2014. Secondo le nuove proiezioni l'economia tedesca crescerà dell'1,9% quest'anno, contro il +1,7% stimato in precedenza. Per il 2015 la Bundesbank prevede una espansione del 2% e per il 2016 un +1,8%.