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ECONOMIA

La stima del ministero dell'Economia sui dati preliminari di dicembre

Tesoro: nel 2013 fabbisogno statale in crescita

Sul fabbisogno pesano le operazioni straordinarie come il pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni, la partecipazione all'aumento di capitale della Bei o la sottoscrizione di strumenti finanziari a favore di Mps. Migliora invece di1,5 miliardi l'avanzo

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foto LaPresse
A dicembre è stato registrato, in via provvisoria, un avanzo del settore statale di 15 miliardi, superiore di circa 1,5 miliardi rispetto a quello realizzato nello stesso mese del 2012 (13,4 miliardi). Peggiora invece il fabbisogno nel 2013: nel 2012 era di 49,5 mld, nel 2013 di 79,7 mld. Lo rende noto il ministero dell'Economia.

Fabbisogno statale in crescita
Il Tesoro spiega che il risultato relativo al fabbisogno "sconta operazioni straordinarie, fra le quali si segnalano: l'aumento dei pagamenti dei debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni, la partecipazione all'aumento di capitale a favore della Bei, la sottoscrizione di strumenti finanziari a favore di Mps e gli incassi relativi alla cessione di Fintecna". 

"Escludendo - sottolinea il ministero - le partite di entrata e spesa ininfluenti ai fini del computo dell'indebitamento netto, il fabbisogno del settore statale risulta inferiore a quello del 2012 di oltre un miliardo di euro". 

Avanzo in aumento
Il miglioramento dell'avanzo statale di 1,5 miliardi sale a circa 3,2 mld "se si escludono dall'avanzo di dicembre 2012 circa 1,7 miliardi di introiti relativi alla dismissione di quote Sace e Simest ininfluenti sull'indebitamento netto".

"Dal lato degli incassi - spiega il Tesoro - si segnala la crescita delle entrate fiscali, superiori di circa 3 miliardi rispetto a quelle realizzate nel dicembre 2012", anche per effetto del buon andamento degli introiti Iva e di alcune imposte dirette. Inoltre, "sono stati realizzati, per il settore delle amministrazioni centrali, proventi relativi a dismissioni immobiliari per circa 320 milioni". Per i pagamenti, conclude il ministero, c'è stata una riduzione della spesa delle amministrazioni centrali per circa 1,5 miliardi.