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ECONOMIA

Tim, resa dei conti tra Elliott e Vivendi in assemblea

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L'auditorium di Tim alle porte di Milano si prepara ad essere teatro di un'assemblea storica. Il braccio di ferro tra il socio di maggioranza Vivendi forte del 23,9% del capitale e il fondo attivista Elliott che con il 9,1% si  è posto alla guida degli investitori istituzionali 'scontenti' della sottovalutazione del titolo,  arrivato alla resa dei conti. Verrà ricordato il blitz del fondo in nome di una governance indipendente, la discesa in campo a sorpresa dello Stato attraverso Cdp a tutela dell'italianità di un asset strategico e non ultimo la risposta forte del mercato con la partecipazione massiccia che, in base agli ultimi dati, dovrebbe arrivare al 67% del capitale. Comunque vada ne uscirà un cda rinnovato che si riunirà lunedì per riassegnare le deleghe e Amos Genish, se non ci saranno colpi di scena, dovrebbe continuare ad essere il capo azienda.   

Qualcuno ha già preso posizione. Il fronte anti-francese può contare innanzitutto sul 4,78% di Cdp. Fin dal suo ingresso nell'azionariato la Cassa ha dichiarato che il suo investimento, che resterà una partecipazione finanziaria di minoranza e non supererà il 5%, "rientra nella missione istituzionale di Cdp a supporto delle infrastrutture strategiche nazionali e vuole rappresentare un sostegno al percorso di sviluppo e di creazione di valore, avviato dalla societa' in un settore di primario interesse per il Paese". La Cassa appoggia il miglioramento della governance che, sostengono fonti finanziarie, porterebbe un beneficio per tutti gli azionisti e i candidati di Elliott oltre ad avere le caratteristiche di 'indipendenza' conoscono bene il 'sistema' Italia. Prende una strada opposta Caisse des Dpts (con circa lo 0,8%) che in assemblea, riferiscono all'ANSA fonti finanziarie, appoggerà la lista Vivendi.   

Il fondo Ontario Teacher's pension plan fa sapere che "dopo aver esaminato la lista di Elliott e le risposte sia della società che di Elliott, abbiamo deciso di sostenere la lista di Vivendi". E' probabile che con loro si schiereranno anche i fondi francesi che avevano partecipato già alla prima assemblea tra cui Bdl Rempart Europe (0,997%), Fcp Edmond De Rothschild Tricolore Rendement (0,456%). Al fianco di Elliott ci sarà invece il fondo attivista Svm con l'1,3 per cento.    Secondo quanto osserva Sahil Mahtani, analista e vice presidente dell'ufficio studi di Deutsche Bank, l'assemblea di Tim sarà anche un banco di prova per i fondi 'passivi' che - se saranno coerenti con le recenti dichiarazioni dei loro manager - dovrebbero appoggiare il 'ribaltone' del cda. Nel capitale di Tim in particolare sono presenti i tre grandi Vanguard, BlackRock e State Street, che complessivamente possiedono circa il 7% di Tim.