ITALIA
Genova
Prime code sul nuovo ponte San Giorgio
Ieri sera l'apertura al traffico privato

Prime, lunghe code sul nuovo ponte Genova San Giorgio aperto al traffico ieri sera. Dopo due anni dal crollo che uccise 43 persone uniti di nuovo il Ponente e il Levante della città. Intanto va avanti l'inchiesta sui motivi e le responsabilità del crollo
Automobilisti che rallentano per fare foto e tanti tir incolonnati a causa del traffico intenso tra Genova Aeroporto e il bivio tra A10 Genova - Ventimiglia e la A7 Genova - Milano, sono le cause degli incolonnamenti.
La riapertura
Un vero e proprio carosello di macchine, un camion con le luci di cabina tutte accese e le trombe bitonali spiegate, motociclisti con la mano sinistra alzata in segno di vittoria. C'è stata una emozione tangibile ieri sera sul ponte San Giorgio che, riaperto alle 22 in punto, è diventato percorribile sui due sensi di marcia.
Il segnale è arrivato dalla centrale operativa di Aspi una manciata di secondi prima delle 22. A quel punto le due segnalazioni luminose che si trovano sull'arco di volta della galleria di Coronata sono passate dal rosso al verde simultaneamente, come fosse la linea di partenza di un Gran Premio.
E' stato quello il segnale: il personale di Aspi ha tolto le due transenne che chiudevano le corsie: il tratto di A10 che unisce il ponente e il levante della città, inaugurato ieri e finalmente completo, è stato riaperto. La galleria di Coronata illuminata a giorno, 500 metri di pannelli bianchi e segnalazioni luminose, ha portato la carovana, guidata dalla safety car della Polstrada, sul ponte illuminato col Tricolore. E' stato in quel momento che le macchine hanno cominciato a passare sulle due carreggiate, festeggiando a colpi di clacson il ponte ritrovato che affaccia, come il ponte di una grande nave, sulla Genova notturna e sul suo porto, completamente illuminati.
La polizia stradale e il personale di Aspi hanno percorso con una lunga carovana di giornalisti il chilometro e mezzo di strada fino al casello di Genova ovest, che è sembrato esser preso d'assalto sia in entrata che in uscita. Tanti i genovesi che non si sono voluti perdere il momento, come se quel ponte ritrovato fosse una grande conquista collettiva.
Automobilisti che rallentano per fare foto e tanti tir incolonnati a causa del traffico intenso tra Genova Aeroporto e il bivio tra A10 Genova - Ventimiglia e la A7 Genova - Milano, sono le cause degli incolonnamenti.
La riapertura
Un vero e proprio carosello di macchine, un camion con le luci di cabina tutte accese e le trombe bitonali spiegate, motociclisti con la mano sinistra alzata in segno di vittoria. C'è stata una emozione tangibile ieri sera sul ponte San Giorgio che, riaperto alle 22 in punto, è diventato percorribile sui due sensi di marcia.
Il segnale è arrivato dalla centrale operativa di Aspi una manciata di secondi prima delle 22. A quel punto le due segnalazioni luminose che si trovano sull'arco di volta della galleria di Coronata sono passate dal rosso al verde simultaneamente, come fosse la linea di partenza di un Gran Premio.
E' stato quello il segnale: il personale di Aspi ha tolto le due transenne che chiudevano le corsie: il tratto di A10 che unisce il ponente e il levante della città, inaugurato ieri e finalmente completo, è stato riaperto. La galleria di Coronata illuminata a giorno, 500 metri di pannelli bianchi e segnalazioni luminose, ha portato la carovana, guidata dalla safety car della Polstrada, sul ponte illuminato col Tricolore. E' stato in quel momento che le macchine hanno cominciato a passare sulle due carreggiate, festeggiando a colpi di clacson il ponte ritrovato che affaccia, come il ponte di una grande nave, sulla Genova notturna e sul suo porto, completamente illuminati.
La polizia stradale e il personale di Aspi hanno percorso con una lunga carovana di giornalisti il chilometro e mezzo di strada fino al casello di Genova ovest, che è sembrato esser preso d'assalto sia in entrata che in uscita. Tanti i genovesi che non si sono voluti perdere il momento, come se quel ponte ritrovato fosse una grande conquista collettiva.