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MONDO

Il cronista si stava occupando dei legami politica-'ndrangheta

Slovacchia: ok a estradizione in Italia di Vadalà. Il suo nome compare in inchiesta di Kuciak

L'imprenditore italiano è stato arrestato a marzo in applicazione di un mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia l'anno scorso per accuse di traffico di droga. Deve rispondere anche di tentata frode di fondi Ue

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I procuratori slovacchi hanno deciso di estradare in Italia l'imprenditore italiano Antonino Vadalà, proprietario di diverse aziende con sede in Slovacchia, il cui nome compariva nell'articolo-inchiesta sui legami tra politica e 'ndrangheta a cui lavorava il giornalista slovacco Jan Kuciak, assassinato a febbraio. Vadalà è stato arrestato a marzo in applicazione di un mandato d'arresto europeo emesso dall'Italia l'anno scorso per accuse di traffico di droga; e questo arresto era giunto dopo che Vadalà era stato fermato e poi rilasciato all'inizio di marzo nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Kuciak. L'imprenditore affronta anche accuse di tentata frode di fondi Ue in Slovacchia. Lui nega le accuse, che sono state avanzate pubblicamente per la prima volta nell'articolo del giornalista ucciso.

"L'ufficio del procuratore regionale di Kosice ha emesso venerdì una decisione per eseguire un mandato d'arresto europeo emesso da un tribunale di Venezia a carico dell'imprenditore italiano Antonino Vadalà", ha riferito il portavoce Milan Filicko, aggiungendo che "la scadenza legale per la consegna della persona alle autorità competenti italiani è fra 10 giorni". Vadalà non ha fatto ricorso contro l'estradizione, ha aggiunto il portavoce. Quando è stato ucciso, Kuciak si stava occupando dei legami fra politici e 'ndrangheta.

Il caso ha scatenato nel Paese una crisi politica, con decine di migliaia di manifestanti che sono ripetutamente scesi in strada per protestare e diversi membri del governo che hanno lasciato l'incarico. A marzo si è dimesso il ministro dell'Interno slovacco, Robert Kalinak, e la pressione delle proteste ha costretto infine alle dimissioni il premier Robert Fico e il suo governo.