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ITALIA

Nel naufragio morirono 700 persone

Naufragio dell'aprile 2015, orrore nella stiva: recuperati oltre 200 corpi di migranti

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A una settimana dall'arrivo nella rada di Augusta del relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia, continuano le operazioni di recupero delle salme dal barcone che lo scorso 5 luglio è stato posizionato all'interno della tensostruttura allestita presso il comprensorio della Marina Militare di Melilli (Sr). Ad oggi sono stati estratti dalle squadre dei Vigili del Fuoco 217 corpi. Sono stati eseguiti 52 esami autoptici e sono iniziate le perizie giudiziarie da parte della Polizia Scientifica di Catania coordinata dalla locale Procura.

Giovedì 30 giugno è arrivato al porto di Augusta il relitto del peschereccio: nel naufragio morirono circa 700 migranti, in quella che è considerata la più grande tragedia nel Mediterraneo fra i viaggi della speranza, a largo della costa della Libia. Il recupero, è stato coordinato dallamarina militare su disposizione del ministero della Difesa.

Le attività, dirette dal Comando Marittimo Sicilia, coinvolgono circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa e dei team universitari guidati dalla Cristina Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense. L'assistenza sanitaria è  assicurata dalla Marina Militare attraverso un Posto Medico Avanzato e un consultorio psicologico