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POLITICA

Si cercano candidate donne

Consulta, Violante rinuncia. Il Pd tratta con Grillo. I 5 Stelle: "Attendiamo nomi"

Ore convulse per trovare un'intesa che sblocchi lo stallo per l'elezione dei due giudici costituzionali. Il candidato democratico scrive al Parlamento e si tira indietro
 

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Ci vuole ancora un pò di tempo. E' questa la risposta interlocutoria che si riceve quando si cerca di capire tra le varie forze politiche se sia stata raggiunta o meno un'intesa sul fronte dei due giudici da eleggere alla Consulta e sul componente laico da mandare al Csm. Un impegno che sta tenendo occupato il Parlamento da ben venti votazioni. Il fatto, si spiega nella maggioranza, è che la trattativa fra Pd e M5S ha bisogno ancora di una messa a punto almeno per due motivi: prima di tutto non è facile per i pentastellati far digerire alla propria base un eventuale accordo con i dem sul punto. Tanto che Grillo è costretto a invocare dal suo blog "una trattativa alla luce del sole". "Se il Pd vuole condivisione - scrive il leader M5S - non tenti la via della trattativa segreta". E i 5 stelle annunicano: "Attendiamo segnali dal Pd, facciano i loro nomi e siamo pronti a valutarli".

La rinuncia di Violante
"Chiunque abbia i requisiti per essere eletto in ruoli di garanzia così importanti - aggiunge - può essere candidabile per il M5S se valido e indipendente. Altrimenti saranno ancora fumate nere". Secondo: i democratici devono ora fare i conti con il ritiro ufficiale della candidatura di Luciano Violante. L'ex presidente della Camera ha scritto al Parlamento una lettera in cui ritira la propria disponibilità e in una lettera scritta al Corriere della Sera va all'attacco e spiega i motivi della sua rinuncia: "C'è stata una deriva che offende la dignità. Ora la politica deve tornare autorevole. Le leggi sono inefficaci senza i buoni costumi e la misura", scrive l'esponente Pd. Poi lo sfogo: "Per settimane ho assistito a polemiche gratuite e ho subito attacchi. In queste circostanze, concorrere a decisioni rapide e responsabili diventa un dovere". 

Malumori interni al Pd
Il Pd ora dovrà evitare che tutti i parlamentari che hanno votato Violante finora non se ne abbiano troppo a male e non reagiscano "impallinando" eventuali prossimi, futuri candidati. Le dichiarazioni su Violante da parte di Renzi non sarebbero risultate infatti troppo gradite da chi sostiene l'ex presidente della Camera. "Se ci sono condizioni politiche su un nome diverso assolutamente sì, lo sa anche Violante che è un servitore delle istituzioni che se serve per superare il blocco i nomi si cambiano", aveva dichiarato il premier. Provocando malumori in diversi esponenti del partito.

La prossima votazione
Così, si aggiunge nella maggioranza, meglio fare le cose con calma visto che "si sta camminando sulle uova", considerando anche tutte le altre decisioni "delicate" che si devono prendere in questo momento, dal Def allo Sblocca Italia, e, al momento, la convocazione del Parlamento in seduta comune è stata rinviata a "data da destinarsi" pur restando fissata, almeno ufficialmente, per giovedì 30 ottobre alle 13. Si dovrà attendere infatti la conferenza dei capigruppo della Camera per l'eliminazione definitiva del tema dal calendario dell'Aula, visto che al momento il rinvio è stato deciso solo al Senato. E a chiedere uno slittamento della data, a palazzo Madama, è stato proprio il capogruppo del M5S Antonio Airola. Richiesta accolta con favore dai democratici e dal resto della maggioranza.

La trattativa con i 5 Stelle
Nell'attesa, si passano al vaglio i candidati per la Consulta e si conferma che dovrebbe trattarsi quasi sicuramente di donne, preferibilmente docenti universitari e "di alto profilo", mentre, per il Csm, il M5S insisterebbe sul professore Alessio Zaccaria. Il Pd, infatti, avrebbe messo sul tavolo della trattativa anche la candidatura per il componente laico del Csm in quota Dem: la "casella" che è rimasta vacante da quando la Commissione per la verifica titoli di palazzo dei Marescialli non ha convalidato l'elezione di Teresa Bene per mancanza dei requisiti richiesti. Sempre da fonti della maggioranza, comunque, si fa capire che un'intesa potrebbe arrivare "già dalla prossima settimana".