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ITALIA

Caso Alpi a 26 anni di distanza

L'Ad Salini: anche Rai da 26 anni aspetta verità e giustizia

Oggi l'anniversario della morte della giornalista e dell'operatore del Tg3 avvenuta a Mogadiscio. Questa sera torna 'Chi l'ha visto?' ​con una puntata speciale su Rai3

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Oggi l'anniversario della morte della giornalista e dell'operatore del Tg3 avvenuta a Mogadiscio nel 1994. Molti, forse troppi ancora i punti oscuri sulla vicenda. Nei prossimi giorni, tra l'altro, sono attese conferme su eventuali novità investigative o se la Procura di Roma sceglierà il silenzio con la richiesta di archiviazione. Ma in questi giorni difficili per il Paese a causa dell'emergenza Covid-19, non mancano parole a sostegno della verità sul caso Alpi e del ricordo dei due connazionali morti sul fronte difficile del giornalismo d'inchiesta.

"Da 26 anni la Rai aspetta verità e giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, l'esempio più alto di ciò che può e deve essere il Servizio Pubblico". Lo dichiara Fabrizio Salini, amministratore delegato della Rai. "Da 26 anni ricordiamo Ilaria e Miran. Non si tratta di un ricordo dovuto ma di una presenza costante che ci accompagna tutti i giorni del nostro lavoro in Rai. Dobbiamo essere degni in ogni momento del servizio - aggiunge Salini - che Ilaria e Miran hanno reso ai cittadini. In un periodo terribile come quello che stiamo vivendo, in cui è fondamentale avere presente che l'informazione, la credibilità e lo spirito di servizio devono essere al centro delle nostre azioni, dobbiamo meritarci di sentire Ilaria e Miran al nostro fianco in una Rai che non dimentica e non li dimenticherà mai".

Rai3, speciale "Chi l'ha visto?" sul caso Alpi
La redazione e la conduttrice di 'Chi l'ha visto?' sono in isolamento a causa della positività al Covid -19 di un loro ospite, ma per l'anniversario della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, questa sera venerdi' 20 marzo, "Chi l'ha visto?" andrà in onda con una puntata speciale registrata, alle 23.15 su Rai3, dal titolo "Il silenzio della giustizia". 45 minuti di interviste e documenti per non dimenticare, perché dopo 26 anni per Ilaria e Miran non c'è ancora la verità. Lo comunica Rai3.

La Presidente del Senato Casellati: Ilaria Alpi e Miran Hrovatin erano 'cercatori di verità', due giornalisti che pagarono con la vita la dedizione alla professione
"Ilaria Alpi e Miran Hrovatin erano dei 'cercatori di verita''. Due giornalisti che pagarono con la vita la dedizione alla professione e il coraggio di raccontare ciò che altri non raccontano. A 26 anni dalla scomparsa, mi auguro che venga fatta piena luce sul loro brutale assassinio e resa giustizia alla memoria di due martiri della libertà di stampa".
Lo ha dichiarato il Presidente del Senato Elisabetta Casellati ricordando i due giornalisti uccisi a Mogadiscio il 20 marzo del 1994. Casellati ha aggiunto: "In questa grave emergenza sanitaria, stiamo apprezzando particolarmente il lavoro di tanti cronisti che con passione, competenza e sacrificio ogni giorno mettono a conoscenza gli italiani sui pericoli e sulle evoluzioni del contagio, confermando l'importanza dell'informazione quale valore irrinunciabile a garanzia dei cittadini".

Il Presidente della Camera Fico: ancora troppe zone d'ombra, sul sito Camera declassificazione di documenti 
Il President della Camera affida a Facebook il suo commento sul caso Alpi: "A distanza di ventisei anni non è stata ancora fatta giustizia sulla barbara uccisione della giornalista Rai Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin in Somalia".  "I vari processi, così come la Commissione parlamentare d'inchiesta che ha lavorato all'inizio degli anni 2000, non hanno infatti consentito l'identificazione dei colpevoli e dei mandanti. Restano ancora troppi gli interrogativi e le zone d'ombra; troppi i sospetti di depistaggi, errori, omissioni nelle indagini", si legge nel post.
Per questo, prosegue, "la Camera dei Deputati ha avviato da tempo le procedure di declassificazione di documenti formati ed acquisiti dalla Commissione d'inchiesta Ilaria Alpi. Attraverso l''Archivio digitale Ilaria Alpi e Miran Hrovatin' – pubblicato sul sito della Camera - sono stati infatti resi accessibili direttamente sia i documenti già in origine liberamente consultabili sia quelli sinora declassificati per iniziativa della Presidenza della Camera. Continueremo a lavorare in questa direzione e mi impegno ad avviare una nuova procedura di interpello alle autorità competenti per la declassificazione di atti che riguardano questa tragica vicenda". "Perseguire la verità e la giustizia, con determinazione e senza esitazioni- dice ancora-. Solo in questo modo potremo rendere il doveroso omaggio a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, due straordinari protagonisti del giornalismo di inchiesta della nostra epoca, che hanno fatto della ricerca costante della verità e della sua narrazione la loro missione sino al sacrificio della propria vita".

Fnsi e Usigrai: noi non archiviamo
"Anni in cui depistaggi e omissioni hanno impedito di raggiungere verità e giustizia. Nei prossimi giorni scadranno gli ulteriori sei mesi di proroga delle indagini disposti dal gip di Roma per nuovi accertamenti". Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, e Vittorio Di Trapani, segretario dell'Usigrai. "L'avvocato Giulio Vasaturo, che ha curato la costituzione di "parte offesa" nel procedimento di Fnsi e Usigrai, d'intesa con il Cdr del Tg3, afferma che ci sono oggi nuovi elementi da tenere in considerazione e, soprattutto, che non più tollerabile che siano ancora coperte da segreto le missive inviate da Mogadiscio nelle 48 ore successive all'omicidio, che molto probabilmente contengono elementi determinanti per ricostruire la catena del depistaggio. Il 20 marzo - prosegue la nota – non è solo un'occasione di commemorazione, ma anche e soprattutto di condivisione delle proposte di desecretazione fortemente sostenute non solo dai legali, ma anche da Mariangela Gritta Grainer, da sempre in prima linea in questa battaglia e portavoce del movimento #NoiNonArchiviamo. Un appello che continuiamo e continueremo a rivolgere a tutti coloro che hanno a cuore la ricerca di verità e giustizia in questo Paese".