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ITALIA

L'assassino resta in cella

Omicidio Chiara. I genitori alla fiaccolata: "Giustizia per nostra figlia"

Chiara Gualzetti è stata trovata morta, con lividi e ferite da arma da taglio, lunedì pomeriggio, vicino a un bosco nel parco dell'Abbazia del Comune sulle colline bolognesi. In un video le ultime immagini della ragazza

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Un video mostra le ultime immagini di Chiara Gualzetti, la ragazza di 16 anni uccisa da un coetaneo. Pochi secondi catturati da una telecamera di sicurezza piazzata davanti alla sua casa in cui la si vede andare verso i campi insieme al suo assassino. "Ricordo che non moriva", ha detto lui, nel primo interrogatorio, come riporta il Corriere della Sera. Poi racconta di demoni e di "una voce dentro" anche davanti al giudice che ha convalidato il fermo deciso dalla procura per i minorenni guidata da Silvia Marzocchi.

Ieri per Chiara si è svolta una fiaccolata che ha illuminato le vie di Monteveglio, con tutta la comunità che si è stretta intorno alla famiglia che ha chiesto giustizia. "Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia e io voglio giustizia per mia figlia", ha detto la mamma Giusi mentre tanti partecipanti piangevano ascoltando le sue parole.

"Questa immagine vostra è meravigliosa. Io non mi vergogno a chiedere di avervi ancora così vicino affinché ci sia la giustizia vera per mia figlia", ha detto il padre Vincenzo Gualzetti, parlando alle oltre 1500 persone presenti. "Chiederò aiuti a tutti affinché mia figlia abbia la giustizia con la 'G' grande", ha aggiunto. Entrambi i genitori hanno voluto ringraziare le autorità per la "grande umanità" nell'approcciarsi a questa tragica vicenda "come tutti voi che ci state vicini stasera". 



Venerdì si svolgerà l'autopsia e ci saranno ulteriori accertamenti su quei capelli biondi stretti nella mano della ragazza, un ultimo tentativo di difendersi dalla furia dell'assassino, da quell'atto "feroce e disumano", secondo l'avvocato della famiglia Gualzetti, Giovanni Annunziata, che non crede all'ipotesi del gesto di un pazzo, ai racconti su un "demone"che lo avrebbe spinto alla violenza: "Non c'è follia. Dalla ricostruzione degli eventi una persona che ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia", ha detto all'esterno del tribunale per i Minorenni di Bologna, mentre dentro era in corso l'udienza per l'indagato.   

Il Gip ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere, come chiesto dalla Procura peri minori, confermando anche l'aggravante della premeditazione. Sul movente restano dubbi. Ci sono le parole confuse e irrazionali, riferite agli investigatori, dall'indagato. Da un lato il "fastidio" per il fatto che lei era attratta da lui, che non ricambiava. Dall'altro sempre queste "presenze demoniache", Samael, l’angelo del giudizio e un "uomo di fuoco".

La custodia in carcere, ha spiegato l'avvocato Annunziata, "è una decisione che tutela nell'immediatezza l'esigenza di giustizia, ma si tratta di una tutela temporanea". L'obiettivo "è una sentenza di condanna proporzionata all'efferatezza e alla ferocia di quello che definisco un gesto disumano", ha aggiunto.