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SPORT

Anticipo della seconda giornata

Serie A: Frosinone e Atalanta non si pungono. Al 'Matusa' finisce 0-0

Partita scialba. I ciociari spingono di più nel primo tempo, gli orobici nel finale. Sussulti per le occasioni di Dionisi e Gomez 

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Uno 0-0 abbastanza incolore firma il primo anticipo della seconda giornata di ritorno. Frosinone e Atalanta non si superano e, a dire il vero, non è che ci provino molto a farlo. Per gli orobici il prunto serve a salire a quota 26, consolidando il campionato di tutta tranquillità fin qui disputato. Il pari serve invece poco ai ciociari, sempre penultimi e a 5 punti dal Palermo quartultimo (che deve ancora giocare). Entrambe le squadre, comunque, prolungano la serie negativa: i gallazzurri non vincono da sette gare, i nerazzurri da sei.

Stellone cerca di giocarsela a viso aperto con un 4-3-3 che vede Paganini, Daniel Ciofani e Dionisi come terminali offensivi. Più prudente Reja, col centrocampo a cinque e Gomez alle spalle di Monachello. La partita che ne vien fuori non è certo da ricordare. I padroni di casa ci provano con più intensità, l'Atalanta controlla senza forzare il contropiede. Da una punizione sulla trequarti esce casualmente la grande occasione per il Frosinone: Pavlovic mette in mezzo, rimpallo e sfera a Dionisi che sciupa l'opportunità. La risposta atalantina è in una girata di Monachello, spettacolare ma comoda per Leali.

Nella seconda frazione si spegne via via anche l'impeto dei ciociari. Stellone prova la carta Soddimo per Paganini, Reja risponde con Denis per Monachello. I nuovi entrati non hanno modo di mettersi in luce. Nel finale, però, l'Atalanta fa soffrire gli spalti del 'Matusa'. Due le occasioni, in entrambe il protagonista e Gomez. Sulla prima il 'Papu' non impatta bene la girata sul cross di Kurtic (facile la parata di Leali); sulla seconda svirgola clamorosamente il diagonale su una palla non allontanata da Pavlovic. Gli ospiti chiudono in crescendo e Leali è costretto agli straordinari per anticipare in uscita bassa il solito Gomez. Nel recupero spazio a Diamanti, che prova il tiro da lontano, murato dalla difesa.