ITALIA
Famiglia della vittima, pena troppo bassa
Tassista ucciso a Milano, imputato condannato a 10 anni per omicidio preterintenzionale
Dieci anni di reclusione per il consulente informatico Davide Guglielmo Righi, che il 23
febbraio scorso, a Milano, provocò la morte del tassista Alfredo Famoso, a 'bottigliate' in seguito a una lite per motivi di precedenza

La Prima Corte d'Assise di Milano ha condannato a dieci anni di reclusione il consulente informatico Davide Guglielmo Righi in relazione alla morte del tassista Alfredo Famoso, ucciso dopo una lite per una questione di viabilità lo scorso 23 febbraio nel capoluogo lombardo. Righi, che attualmente è ai domiciliari, è stato riconosciuto colpevole di omicidio preterintenzionale.
Arresti domiciliari per Righi dal 27 febbraio scorso
Il 27 febbraio scorso, il gip di Milano Gianfranco Criscione aveva disposto la scarcerazione di Righi (che da allora è agli arresti domiciliari) riqualificando il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. I giudici hanno riconosciuto provvisionali di risarcimento alla moglie della vittima (100mila euro), ai due figli (80mila euro a testa), ai due fratelli (30mila euro a testa). Alla Asl di Milano è andato un risarcimento di 12mila euro. Le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni.
Righi: "Ho avuto paura di chi non conoscevo"
"Ho avuto paura di chi non conoscevo e la paura ha portato con sé dolore, così forte da annullare la gioia della paternità per sempre. Ogni anno, gioia e dolore avranno il suono del silenzio per la mia famiglia e per quella di Famoso". Con queste parole, scritte da Davide Guglielmo Righi, il legale dell'imputato, l'avvocato Isabella Giuffrida, ha concluso l'arringa difensiva.
Famiglia della vittima, la pena inflitta è bassa, solo il minimo
Per i familiari di Alfredo Famoso i 10 anni di condanna inflitti a Davide Guglielmo Righi con l'accusa di omicidio preterintenzionale sono una pena "troppo bassa". Lo ha spiegato il legale di parte civile, l'avvocato Danilo La Monaca. Il legale, infatti, aveva chiesto ai giudici di applicare oltre alle aggravanti dei futili motivi e della recidiva anche quella della crudeltà, mentre la Corte ha cancellato tutte le aggravanti contestate. Inoltre, secondo la parte civile, poteva essere presa in considerazione anche l'ipotesi dell'omicidio volontario con dolo eventuale. La Corte, invece, come ha chiarito l'avvocato, ha condannato l'imputato "al minimo della pena" per l'accusa contestata.
Arresti domiciliari per Righi dal 27 febbraio scorso
Il 27 febbraio scorso, il gip di Milano Gianfranco Criscione aveva disposto la scarcerazione di Righi (che da allora è agli arresti domiciliari) riqualificando il reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. I giudici hanno riconosciuto provvisionali di risarcimento alla moglie della vittima (100mila euro), ai due figli (80mila euro a testa), ai due fratelli (30mila euro a testa). Alla Asl di Milano è andato un risarcimento di 12mila euro. Le motivazioni saranno rese note tra 15 giorni.
Righi: "Ho avuto paura di chi non conoscevo"
"Ho avuto paura di chi non conoscevo e la paura ha portato con sé dolore, così forte da annullare la gioia della paternità per sempre. Ogni anno, gioia e dolore avranno il suono del silenzio per la mia famiglia e per quella di Famoso". Con queste parole, scritte da Davide Guglielmo Righi, il legale dell'imputato, l'avvocato Isabella Giuffrida, ha concluso l'arringa difensiva.
Famiglia della vittima, la pena inflitta è bassa, solo il minimo
Per i familiari di Alfredo Famoso i 10 anni di condanna inflitti a Davide Guglielmo Righi con l'accusa di omicidio preterintenzionale sono una pena "troppo bassa". Lo ha spiegato il legale di parte civile, l'avvocato Danilo La Monaca. Il legale, infatti, aveva chiesto ai giudici di applicare oltre alle aggravanti dei futili motivi e della recidiva anche quella della crudeltà, mentre la Corte ha cancellato tutte le aggravanti contestate. Inoltre, secondo la parte civile, poteva essere presa in considerazione anche l'ipotesi dell'omicidio volontario con dolo eventuale. La Corte, invece, come ha chiarito l'avvocato, ha condannato l'imputato "al minimo della pena" per l'accusa contestata.