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MONDO

Abu Mazen: congelate relazioni con Israele

Giornata di sangue in Israele, scontri alla Spianata delle Moschee: 3 palestinesi e 3 coloni uccisi

Le proteste di massa organizzate dai musulmani contro i metal detector e le restrizioni alla Moschea di Al Aqsa durante il venerdì di preghiera sono degenerate in scontri violenti, a Gerusalemme e in altre città: tre i palestinesi uccisi, quasi 200 i feriti. In serata un giovane palestinese (ora in ospedale) ha ucciso tre coloni. 

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Il Venerdì della rabbia si è trasformato in una giornata di sangue finita con sei morti: tre palestinesi uccisi durante le manifestazioni di protesta e tre coloni uccisi per rappresaglia nell'insediamento di Halamish (chiamato Neveh Tzuf dagli israeliani), in Cisogiordania. 

Gli scontri durante la protesta dei fedeli musulmani
Dopo che lo scorso 14 luglio un commando ha ucciso due poliziotti, Israele ha elevato le misure di sicurezza: metal detector all'ingresso della Spianata delle Moschee e restrizioni (ieri non potevano entrare i musulmani maschi under 50). Secondo lo Stato ebraico è l'unico modo per evitare per vengano portate armi all'interno della Spianata (come sembra sia avvenuto nell'ultimo attacco). Secondo i musulmani - che si sono rifiutati di passare i controlli e si sono radunati al di fuori - è invece inaccettabile e hanno organizzato una manifestazione di protesta con una grande mobilitazione di massa. 

I tre palestinesi uccisi durante la manifestazione
Avevano tutti meno di 20 anni, i tre palestinesi uccisi. L'agenzia Maan (palestinese) fa sapere che due delle vittime avevano 17 anni: il primo è stato colpito da un colono a Gerusalemme Est, nel quartiere Ras al Amoud, a maggioranza araba, il secondo - morto in ospedale - è stato portato via dai palestinesi perchè non restasse in custodia delle autorià israeliane. Secondo la Mezzaluna Rossa in tutta la Palestina 193 persone sono state ferite negli scontri, avvenuti anche nelle città palestinesi di Ramallah e Hebron.

Tre coloni uccisi a Neveh Tzuf
In serata un palestinese ha accoltellato quattro coloni nell'insediamento di Neveh Tzuf uccidendone tre: due uomini di 40 e 60 anni ed una donna di 40. Ferita gravemente anche un'altra donna di circa 60 anni.  Il terrorista palestinese che ha compiuto la strage di coloni è stato identificato nel ventenne Omar el Abed - che aveva rivendicato la sua azione su Facebook - al momento è ricoverato in gravi condizioni, dopo che gli ha sparato un altro colono, in difesa dei vicini. Uno dei suoi fratelli è stato arrestato. Il portavoce di Hamas, Fawzi Barhum, ha parlato di "risposta ai crimini sionisti alla moschea di Al Aqsa" e ha confermato come unica opzione "la resistenza per difendere e liberare la nostra terra". 

Abu Mazen: congelate le relazioni con Israele
Il presidente Abbas - dopo le restrizioni alla Moschea di Al Aqsa e gli scontri di ieri - ha fatto sapere che i rapporti con Israele sono sospesi finchè non verranno cancellate le "misure contro il popolo palestinese". Per ora non ha diffuso altri dettagli e non ha interrotto la collaborazione con Israele sulla sicurezza. 

Si teme escalation dopo l'intifada dei coltelli
La protesta di ieri fa temere una nuova ondata di violenze che potrebbe sommarsi alla cosiddetta Intifada dei coltelli: dalla fine del 2015 si contano almeno 47 israeliani e 5 stranieri tra le vittime di una serie di attacchi - per mano palestinese - con coltelli e armi da fuoco. Nello stesso periodo almeno 255 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane.