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SPORT

Sedicesima giornata

Serie A, La Juve riparte facile: 3-1 a Cagliari. Il Napoli liquida il Parma 2-0

A segno Tevez, Vidal e Llorente. Per il Cagliari accorcia Rossettini. Alla Juventus basta un quarto d'ora per mandare Zeman a gambe all'aria. I bianconeri tornano momentaneamente a +4 sulla Roma. Nel secondo anticipo il Napoli batte il Parma al San Paolo
 

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di Gianluca Luceri e Claudio Presutti
Alla Juve, reduce da due pareggi, basta appena un quarto d'ora per mandare il Cagliari a gambe all'aria: al Sant'Elia finisce 1-3 il primo anticipo della sedicesima giornata, con la Signora che torna momentaneamente a +4 sulla Roma e può ora concentrasi sulla Supercoppa italiana (avversario il Napoli), in programma lunedì a Doha. Continua il disastro casalingo dei sardi (nessuna vittoria, 3 pareggi, 5 sconfitte), la cui classifica inizia a farsi pesante.

Allegri deve rinunciare a Bonucci, squalificato, e lascia inizialmente Pogba in panchina. Senza l'infortunato Sau, Zeman sorprende tutti: dentro ben sei difensori di ruolo. Alchimie tattiche che però 'saltano' sul nascere. Cragno vola su colpo di testa di Llorente (preferito a Morata), pochi secondi dopo bianconeri avanti (3'): palla dentro di Vidal, Chiellini corregge, Cragno respinge corto e Tevez, il più lesto ad avventarsi sul pallone, insacca (10° timbro dell'Apache). Reazione rossoblù al 9': Ibarbo serve Ekdal, capocciata velenosa che trova la grande risposta di Buffon. Ma al minuto 15 la Juve graffia per la seconda volta: imparabile la 'mattonella' di interno destro firmata Vidal, con il cileno (5° gol stagionale) lasciato comunque troppo solo di colpire dal limite. Gara in totale controllo degli ospiti, nettamente superiori. 

Ripresa. Sfila di un metro il rasoterra di Ekdal, senza dubbio il più attivo dei suoi. Uno sprazzo che la Juve incenerisce con il tris di Llorente (50'): girata da pochi passi tutt'altro che irresistibile, Cragno (colpevole) si fa gabbare. Partita senza storia e ormai in cassaforte, anche se al 65' il Cagliari ha un sussulto e accorcia: punizione Cossu, stacco vincente di Rossettini. La rete non cambia però il copione già scritto del match: la Signora non rischia più nulla ma sfiora anzi l'1-4 con Pereyra (77') e soprattutto Morata, davvero sprecone (86').

Nell’altro anticipo della 15.ma giornata, il Napoli al San Paolo sbriga la ‘formalità’ Parma con un secco 2-0 e si porta momentaneamente al terzo posto con 27 punti, scavalcando così il terzetto Lazio, Genoa e Samp a quota 26.
Partenopei in vantaggio già al 19' con Zapata che, spalle alla porta, caparbiamente, difende palla, si libera di Paletta e riesce a trovare la ‘stoccata’ vincente in scivolata, mentre sta per cadere. Passano pochi minuti e il Napoli raddoppia: Gobbi atterra Callejon in area, per l’arbitro Mazzoleni è rigore. Dal dischetto va Mertens che trasforma, nonostante il tentativo di Mirante (30’). Gli uomini di Benitez controllano, il Parma è in confusione.
Nella ripresa il copione non cambia. Anzi il Napoli pensa alla sfida di lunedì a Doha con la Juve e preserva le energie, abbassando il ritmo. Ma il Parma non ne approfitta, anze sono proprio i partenopei a sfiorare il tris prima con il volitivo Zapata, poi con Callejon, due volte, e con Higuain (subentrato allo stesso Zapata al 70’), ma Mirante è attento.  Sfortunati gli emiliani al 73’: da Cassano a Lodi che batte a colpo sicuro, ma il pallone centra in pieno il palo e sul rimpallo si salva il portiere Rafael. Resta il 2-0. Il Napoli ritorna al terzo posto, mentre il Parma di Donandoni resta  ultimo.