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ITALIA

"Ho sempre agito nell'interesse esclusivo della popolazione"

Inchiesta sulla gestione degli aiuti Covid, si dimette la sindaca di San Germano Vercellese

La prima cittadina è agli arresti domiciliari da venerdì scorso, per la vicenda della gestione degli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà per la pandemia

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Michela Rosetta, la sindaca di San Germano Vercellese, agli arresti domiciliari da venerdì, per la vicenda della gestione degli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà per la pandemia ha rassegnato le dimissioni ribadendo però che il suo operato è sempre stato volto alla tutela degli interessi del Comune. Rappresentata dal legale Roberto Capra, del foro di Torino, Rosetta è attesa mercoledì in Procura per l'interrogatorio davanti al sostituto procuratore Davide Pretti che ha condotto l'indagine.

Subito dopo la notifica degli arresti a Rosetta - misura che coinvolge anche l'ex assessore Giorgio Carando -, delle altre misure cautelari e degli avvisi di garanzia alle persone coinvolte, la sindaca era stata sospesa dall'incarico per un anno e mezzo e le era subentrata la vice Antonella Biancheri.

Gli amministratori del piccolo comune vercellese sono stati intercettati mentre decidevano a chi far arrivare i "pacchi da sfigati", cioè quelli meno ricchi, e a chi assegnare i sussidi alimentari più cospicui.

"Ho sempre agito nell'esclusivo interesse della popolazione, cercando di aiutare tutti coloro che versavano in condizioni di difficoltà e facendo buon uso dei denari pubblici". Così Michele Rosetta. La prima cittadina definisce le accuse nei suoi confronti "infondate, ingiuste e gratuitamente infamanti". E, tramite il suo legale, l'avvocato Roberto Capra, annuncia le dimissioni da sindaco.

"Dopo molto tempo passato a prodigarmi per il bene pubblico è giunto il momento, per il rispetto che devo ai miei familiari è giunto il momento di concentrarmi nella difesa all'interno del processo che gli inquirenti vercellesi ritengono di voler portare avanti", aggiunge tramite il suo avvocato Rosetta, "convinta di non aver mai posto in essere condotte illecite e di aver sempre rispettato i principi e le regole della gestione di ciò che è pubblico".