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MONDO

La sparatoria

Iraq, ancora scontri a nord di Kirkuk tra peshmerga e milizie sciite: almeno tre morti

Secondo l'emittente Rudaw, sono state le milizie alleate del governo di Baghdad a scatenare i combattimenti usando armi pesanti contro i curdi

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È di tre morti il bilancio provvisorio degli scontri avvenuti nelle ultime ore tra i peshmerga curdi e le milizie sciite dell'Hashd al-Shaabi, nei pressi di Prde, a nord di Kirkuk, nell'Iraq settentrionale. Lo ha riferito il sito dell'emittente curda Rudaw, precisando che sono state le milizie alleate del governo di Baghdad a scatenare i combattimenti usando armi pesanti contro i peshmerga.

La sparatoria
Secondo la tv Al Arabiya, tra i due gruppi armati è avvenuta una sparatoria mentre era in atto una manifestazione. Secondo le fonti, due dei miliziani sono stati uccisi insieme con un membro delle forze governative irachene. Nei giorni scorsi le forze governative e le milizie filo-iraniane avevano preso il controllo di Kirkuk e di altre aree a scapito delle forze curde



Kirkuk in mano all'esercito iracheno
Le forze di sicurezza locali hanno comunicato che l'esercito iracheno ha ripreso dai Peshmerga, le forze della regione autonoma del Kurdistan, le ultime aree contese nella ricca provincia petrolifera Kirkuk, teatro negli ultimi giorni di una vasta operazione militare delle truppe di Baghdad in risposta al controverso referendum per l'indipendenza del Kurdistan dall'Iraq tenuto lo scorso 25 settembre.

Telefonata tra Johnson e Al-Abadi
La crisi a Kirkuk e le tensioni tra Erbil e Baghdad sono stati i temi affrontati in un fitto colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson e il primo ministro iracheno, Haider al-Abadi. Johnson e al-Abadi "hanno parlato dell'applicazione della legge e del ridispiegamento delle forze federali iracheni a Kirkuk", si legge in una nota diffusa dal governo di Baghdad. 

Al-Abadi ha evidenziato come il governo iracheno intenda "ripristinare la stabilità nelle aree liberate, tra le quali Kirkuk, per mostrare al mondo che questa regione non è conflitto". Stando al comunicato, da parte sua Johnson ha dichiarato che "il governo britannico elogia la posizione del governo centrale iracheno".