SALUTE
Lo studio è stato condotto sui topi
Scoperta la proteina che allunga la vita
Scoperto l'elisir di lunga vita. L'attivazione di una proteina è in grado di aumentare la vita media dei topi. La scoperta made in Usa è stata testata anche su altri animali

Attivando una proteina, la sirtuina 1, si può vivere di più e ritardare l'insorgenza delle malattie metaboliche correlate all'età e migliorare la salute. Tutto questo è stato dimostrato in laboratorio sui topi da uno studio condotto da Rafael de Cabo del National Institutes of Health in Usa. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Cell Reports”.
La sirtuina 1 svolge un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio metabolico in molti tessuti e attivandola, grazie alla somministrazione della SIRT1720, riesce a rallentare l'insorgenza dell'invecchiamento e delle malattie associate agli anni che passano.
La ricerca statunitense
I topi sono stati nutriti, dall'età di sei mesi, con un'integrazione quotidiana di 100 mg di SRT1720 per ogni chilo di peso. Il farmaco attivando la sirtuina 1 ha esteso significativamente la vita media dei topi dell'8,8 per cento, oltre a ridurre il peso corporeo e la percentuale di grasso, migliorando la funzione muscolare e la coordinazione motoria.
La ricerca, oltre ad essere stata condotta in laboratoiro sui topi, è stata allargata anche ad altri animali, con gli stessi risultati.
La sirtuina 1 svolge un ruolo importante nel mantenimento dell'equilibrio metabolico in molti tessuti e attivandola, grazie alla somministrazione della SIRT1720, riesce a rallentare l'insorgenza dell'invecchiamento e delle malattie associate agli anni che passano.
La ricerca statunitense
I topi sono stati nutriti, dall'età di sei mesi, con un'integrazione quotidiana di 100 mg di SRT1720 per ogni chilo di peso. Il farmaco attivando la sirtuina 1 ha esteso significativamente la vita media dei topi dell'8,8 per cento, oltre a ridurre il peso corporeo e la percentuale di grasso, migliorando la funzione muscolare e la coordinazione motoria.
La ricerca, oltre ad essere stata condotta in laboratoiro sui topi, è stata allargata anche ad altri animali, con gli stessi risultati.