Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-a3ae3bda-cf28-48f1-8e1d-0c4ecb0e232f.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Giovedì l'autopsia sul corpo della donna

Morta incinta di 2 gemelle, 4 indagati della clinica Mangiagalli

Sarebbero due medici e due ostetriche legate all'ultimo giorno di ricovero della paziente

Condividi
La Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati quattro dipendenti della Mangiagalli per omicidio colposo in relazione alla morte di Claudia Bordoni, la donna morta incinta di due gemelle. Gli indagati sarebbero due medici donna e due ostetriche legate all'ultimo giorno di ricovero della paziente. 

Da quanto si è saputo, nell'ambito dell'inchiesta sono state acquisite le cartelle cliniche delle tre strutture sanitarie (c'è anche l'ospedale di Busto Arsizio, in provincia di Varese) che si sono occupate della donna. E proprio analizzando questi atti gli inquirenti hanno iscritto le quattro persone nel registro degli indagati. A seguito delle iscrizioni nel registro, gli inquirenti attenderanno la nomina da parte degli indagati, avvisati tramite informazioni di garanzia, di propri consulenti di parte per seguire il lavoro del medico legale indicato dalla Procura.

Dal 13 al 21 aprile scorso, la donna era stata ricoverata al San Raffaele per complicazioni anche perchè si trattava di una gravidanza a rischio e quattro giorni dopo era tornata al pronto soccorso dell'ospedale per dolori addominali. Il 26 aprile, poi, si e' recata alla clinica Mangiagalli, dotata di strutture specializzate e dove esiste anche un reparto di terapia intensiva neonatale.

In questo lungo periodo di ricoveri e accertamenti, tra l'altro, si era fatta visitare anche al pronto soccorso dell'ospedale di Busto Arsizio (Varese). E' morta il 28 aprile alla Mangiagalli per un'emorragia gastrica, secondo i primi accertamenti. I medici hanno anche cercato di praticare un cesareo d'urgenza non riuscito. Ieri gli ispettori del ministero della Salute, assieme ai carabinieri del Nas, si sono recati all'ospedale San Raffaele e alla clinica Mangiagalli di Milano. Presto il Ministero, che aveva annunciato l'invio degli ispettori, dovrebbe mandare i funzionari anche all'ospedale di Busto Arsizio (Varese), altra struttura dove la donna si recò. 



 
Commenta con Facebook