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MONDO

L'italiano rapito nell'ottobre del 2015 a Dipolog City

Filippine, Rolando Del Torchio lascia l'ospedale: "dimagrito ma in buona salute"

L'ex missionario ha lasciato l'ospedale militare, dove ha passato la notte. Ora si trova all'Ambasciata italiana a Manila

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L'ex missionario italiano Rolando Del Torchio, liberato ieri dopo il rapimento, lo scorso ottobre, a Dipolog City, nelle Filippine, ha lasciato l'ospedale militare di Zamboanga dove ha passato la notte dopo il suo rilascio. Del Torchio "è emaciato. Ha perso molti chili rispetto alle vecchie fotografie. Ma sta bene", ha dichiarato il portavoce delle unità regionali dell'esercito filippino Major Filemon Tan. L'ex missionario si trova ora all'ambasciata d'Italia a Manila, dove gli stanno fornendo tutta l'assistenza necessaria.

Del Torchio era stato portato via da uomini armati a Dipolog a inizio ottobre 2015, sulla scia di una raffica di rapimenti di stranieri - quattro, nel giro di pochissimi giorni - che era stata vista come la conferma del "ritorno" degli estremisti islamici di Abu Sayyaf.

56 anni, ex sacerdote, era stato sequestrato nel suo ristorante "Ur Choice Cafe'", nel sud della Filippine, in un'area dove operano diversi gruppi separatisti musulmani. Il rapimento non è mai stato rivendicato, ma gli investigatori avevano puntato subito su Abu Sayyaf, il gruppo terroristico noto per la sua strategia di  rapimenti a scopo di estorsione e che ha la propria roccaforte sull'isola di Sulu, dove è stato individuato l'ostaggio italiano.
Laureato in agraria, negli anni Novanta aveva lavorato a fianco degli agricoltori e dei pescatori locali, dedicandosi a istituire cooperative per migliorare le loro condizioni in un'area ricca di risorse ma tra le piu' povere dell'arcipelago a maggioranza cattolica. Tale impegno gli era costato minacce di morte e di rapimenti da parte dei potenti clan locali. Dopo aver smesso la tonaca nel 2001,l'ex sacerdote era comunque rimasto a Mindanao, stabilendosi a Dipolog City e aprendo un ristorante di successo.