CULTURA
Il film proiettato allo schermo dell'arte film Festival
Provenance, svanisce il sogno di Le Corbusier. La sua città ideale è impossibile
Il 16 novembre a Firenze la pellicola dell'artista-regista Amie Siegel illustra il viaggio intorno al mondo di mobili progettati dall'architetto svizzero per l'India. Pezzi democratici divenuti nel tempo così costosi da finire all'asta

L’anno prossimo ricorreranno i 50 anni dalla morte di uno degli architetti più importanti di tutti i tempi. Le Corbusier, pseudonimo di Charles-Edouard Jeanneret-Gris, il padre del movimento moderno. L'uomo che sognava di costruire case e mobili razionali e accessibili a tutti.
A Firenze il 16 novembre, durante lo schermo dell’arte film festival, verrà presentato Provenance un film sugli arredi che il celebre designer svizzero progettò per i palazzi della città indiana di Chandigarh. Mobili razionalisti, democratici, concepiti per essere alla portata di tutti ma oggi troppo cari tanto che sono venduti a prezzi altissimi nelle varie aste in giro per il mondo.
Provenance, della regista-artista-fotografa Amie Siegel, ripercorre indietro nel tempo il viaggio che quegli arredi hanno percorso in mezzo secolo di vita. Dalle lussuose dimore di ricchi collezionisti di Londra, New York e Parigi, fino ai luoghi per i quali erano stati originariamente progettati. Di passaggio in passaggio, il film svela i fattori che influenzano e determinano il meccanismo di costruzione del valore di un oggetto. Spiega cioè come un pezzo di arredo pensato come accessibile e democratico diventi nel tempo troppo costoso ed elitario, tradendo di fatto gli ideali stessi di chi lo ha concepito.
L’architetto svizzero - che voleva costruire case belle, salubri, funzionali e accessibili a tutti - accettò di buon cuore l’invito che gli venne rivolto nel 1951: costruire una città intera, la capitale del Punjab indiano, la regione divisa in due dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Per progettare Le Corbusier utilizzava il Modulor, un sistema di proporzioni che partiva dal corpo umano. Così perfetto, così utopico come la città che si è trovato suo malgrado a progettare.
A Firenze il 16 novembre, durante lo schermo dell’arte film festival, verrà presentato Provenance un film sugli arredi che il celebre designer svizzero progettò per i palazzi della città indiana di Chandigarh. Mobili razionalisti, democratici, concepiti per essere alla portata di tutti ma oggi troppo cari tanto che sono venduti a prezzi altissimi nelle varie aste in giro per il mondo.
Provenance, della regista-artista-fotografa Amie Siegel, ripercorre indietro nel tempo il viaggio che quegli arredi hanno percorso in mezzo secolo di vita. Dalle lussuose dimore di ricchi collezionisti di Londra, New York e Parigi, fino ai luoghi per i quali erano stati originariamente progettati. Di passaggio in passaggio, il film svela i fattori che influenzano e determinano il meccanismo di costruzione del valore di un oggetto. Spiega cioè come un pezzo di arredo pensato come accessibile e democratico diventi nel tempo troppo costoso ed elitario, tradendo di fatto gli ideali stessi di chi lo ha concepito.
L’architetto svizzero - che voleva costruire case belle, salubri, funzionali e accessibili a tutti - accettò di buon cuore l’invito che gli venne rivolto nel 1951: costruire una città intera, la capitale del Punjab indiano, la regione divisa in due dopo l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Per progettare Le Corbusier utilizzava il Modulor, un sistema di proporzioni che partiva dal corpo umano. Così perfetto, così utopico come la città che si è trovato suo malgrado a progettare.