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SCIENZA

Genetica

I mille pronipoti di Gengis Khan

Una ricerca dell'Università di Leicester ha messo in luce che milioni di persone, in Asia, discendono direttamente da soli 11 re e capitribù che vissero fino a 4000 anni fa

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Gengis Khan
di Stefano Lamorgese
Nessuno sa con certezza dove riposino le spoglie di Gengis Khan, quel Temujin che conquistò l'Asia, il Medio Oriente e l'Europa orientale tra XII e XIII secolo.

Eppure oggi si scopre che i suoi geni, insieme a quelli di appena altri dieci antichi capitribù, si sono conservati riconoscibilmente fino ai nostri giorni, permeando il DNA di milioni di asiatici contemporanei.

È questo lo straordinario risultato di una ricerca condotta presso l'Università di Leicester, pubblicata dallo European Journal of Human Genetics ("Y-chromosome descent clusters and male differential reproductive success: young lineage expansions dominate Asian pastoral nomadic populations").

Il cromosoma Y, eredità paterna, esclusiva maschile
Il team di Leicester è stato capace di risalire la linea di ascendenza patrilineare, sulle orme del cromosoma Y, di 5.321 individui appartenenti a 127 diverse popolazioni asiatiche.

Già tempo fa si era scoperto che due caratteristici cromosomi Y - quello trasmesso esclusivamente da padre a figlio maschio lungo le generazioni - risalivano effettivamente al mongolo Gengis Khan e a Giocangga, antenato dei re che diedero vita al regno cinese Manchu.

Ora si scopre che esistono altri nove cromosomi Y, appartenenti a super-progenitori, il cui grandissimo successo riproduttivo - testimoniato dall'ampiezza della diffusione attuale del loro cromosoma Y - si spiega con l'altrettanto grande loro successo militare e, conseguentemente, espansivo in termini geografici.

I super-progenitori
Il ricercatore che ha guidato la ricerca, il professor Mark Jobling del Dipartimento di Genetica dell'Università di Leicester, la spiega così: "Le linee patrilineari più recenti risalgono a 1.700 anni fa; e si ritrovano oggi nei popoli nomadi delle steppe, caratterizzati da costumi pastorali. In passato erano cavalieri di notevolissima mobilità, che si accoppiavano con molte diverse donne e avevano da loro numerosissimi figli, femmine e - appunto - maschi. Lo si potrebbe definire come un effetto di amplificazione trans-generazionale".

Approfondisce il tema Patricia Balaresque (ora all'Université Paul Sabatier di Tolosa): "Identificare i singoli progenitori di questi lunghissimi lignaggi sarà difficile o impossibile. Mancano infatti i resti umani dai quali estrarre il DNA. Ma questo riguarda anche Gengis Khan, per il quale prove circostanziate della sua immane discendenza mancano ancora". Rimane, si parva licet, l'incredibile suggestione del "raro" cromosoma Y...