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MONDO

In Ucraina è stato ucciso uno dei leader dei nazionalisti

Aleksandr Muzychko, nome di battaglia Sashko Bilyj, era coordinatore del movimento “Settore di destra”

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Aleksandr Muzychko (Ansa)

Secondo il comunicato del Ministero dell’Interno ucraino, uno dei leader del movimento ultranazionalista “Settore di destra”, il coordinatore nazionale Aleksandr Muzychko, alias Sashko Bilyj, è stato ucciso nel corso di un’operazione speciale della polizia contro la criminalità organizzata.

Muzychko si trovava in compagnia delle sue guardie del corpo in un ristorante in periferia della città Rivne, nell’Ucraina Occidentale, roccaforte degli ultranzionalisti.

Durante il blitz del reparto speciale della polizia ucraina Muzychko non avrebbe obbedito agli ordini e ha iniziato a sparare all’impazzata contro la polizia con il suo Kalashnikov, ferendo uno dei poliziotti, e poi si è buttato fuori dalla finestra.

Secondo il rapporto della polizia Muzychko è stato ferito a morte nella sparatoria e all’arrivo dell’autoambulanza era già morto. Nella sparatoria sarebbe rimasto ferito anche uno dei poliziotti.

Altri membri del gruppo criminale di Muzychko, tutti accusati di banda armata, sono stati arrestati, portati a Kiev e interrogati.

Muzychko era noto per aver organizzato un commando di volontari ucraini che combattevano contro l’esercito russo in Cecenia durante la prima guerra cecena del 1994-95. Per un periodo di tempo è stato anche una guardia del corpo del generale e presidente secessionista ceceno Djokhar Dudaev.

Secondo alcune testimonianze, sempre negate da Muzychko, lui avrebbe torturato e ucciso alcuni militari russi catturati dai ceceni. La Procura russa ha emesso il mandato di cattura internazionale nei suoi confronti.

I blogger hanno ampiamente commentato la vicenda. Alcuni affermano che è stata un’operazione ordita dai servizi segreti russi.

C’è stato un commento molto curioso. Durante la Seconda Guerra Mondiale nei pressi di Rivne (in russo Rovno) operava un’unità partigiana sovietica di cui faceva parte una superspia russa Nikolaj Kuznetsov, che eliminava fisicamente gerarchi nazisti in attentati spericolati e clamorosi (tra cui l’uccisione in pieno giorno del Giudice Supremo nazista dell’Ucraina Funk).

Le gesta di Kuznetsov sono stati immortalati in un libro “E’ successo a Rovno” scritto dal comandante dell’unità partigiana il quale, guarda caso, si chiamava Dmitrij Medvedev (omonimo pieno dell’attuale premier russo Dmitrij Medvedev).

Mettendo come pietra tombale la copertina del libro con il titolo, uno dei blogger ha scritto a modo di epitaffio per Muzychko: “E’ successo a Rivne”, Dmitrij Medvedev".

Intanto il movimento “Settore di destra” ha accusato il ministro dell’Interno ucraino Arsen Avakov dell’uccisione del loro compagno d’armi e ha giurato al ministro la vendetta.

Uno degli esponenti del movimento ultranazionalista ucraino, Yaroslav Granitnyj, che ha visto il corpo di Muzychko subito dopo l’uccisione, ha affermato che si è trattato di un’esecuzione a sangue freddo.

Secondo lui, Muzychko non poteva sparare contro i poliziotti perché era ammanettato con le mani dietro alla schiena. Gli esecutori poi, per accertarsi che la vittima non aveva addosso un giubbotto antiproiettile (Muzychko era solito indossarlo), gli hanno strappato la camicia e poi gli avrebbero sparato più di un colpo al cuore.