MONDO
Cenere e sassi hanno colpito decine di escursionisti
Erutta il vulcano Ontake in Giappone, un morto e 30 feriti gravi
Sarebbero in condizione critiche, trovati in arresto cardiaco; il premier Shinzo Abe ha inviato forze militari, poco più di 230 persone sono tornate a valle, mentre un'altra quarantina è rimasta bloccata nei rifugi. I soccorsi sono rallentati dall'attività eruttiva

L'eruzione del Monte Ontake, il secondo vulcano più alto del Giappone, ha causato la morte di una persona, trenta escursionisti sarebbero in condizioni critiche, trovati in arresto cardiaco, "non presentano segni vitali" hanno raccontato i soccorritori.
Al momento dell'esplosione (mezzogiorno ora locale di ieri) sulle pendici della montagna c'erano centinaia di escursionisti: la cima dell'Ontake è famosa per i suoi paesaggi autunnali, funivie e strutture turistiche attrezzate.
Un episodio del genere non si verificava dal 1979.
Poco più di 230 persone sono tornate a valle, mentre un'altra quarantina - ha riferito la tv pubblica Nhk - è rimasta bloccata in quattro rifugi sparsi lungo sul percorso naturalistico. Oltre 550 persone, tra vigili del fuoco, polizia e militari delle Forze di Autodifesa, sono impegnati in una operazione di soccorso su vasta scala e in condizioni difficili, visto che il vulcano sta proseguendo da quasi 24 ore la sua attività eruttiva anche se di minore entità dopo l'esplosione a sorpresa iniziale e la fuoruscita di cenere e sassi.
"C'è stato un rumore simile a quello di un tuono e poi il cielo è diventato tutto nero a causa del fumo. Ci sono 15 centimetri di cenere per terra». Shuichi Mukai gestisce un rifugio vicino alla cima della montagna Ontake e ha assistito all'eruzione. Alta 3.067 metri, la montagna è stata ricoperta di cenere e sassi: secondo l'ultimo bollettino su 7 escursionisti dispersi sono uno è stato recuperato.
A causa della cenere, ci sono stati ritardi dei voli interni in arrivo all'aeroporto Haneda. La Japan Meteorological Agency ha dichiarato che l'ultimo monitoraggio a metà settembre non aveva mostrato attività vulcanica tale da giustificare allarme: «Era veramente difficile da prevedere» ha spiegato Sadayuki Kitagawa, un funzionario dell'agenzia.
Al momento dell'esplosione (mezzogiorno ora locale di ieri) sulle pendici della montagna c'erano centinaia di escursionisti: la cima dell'Ontake è famosa per i suoi paesaggi autunnali, funivie e strutture turistiche attrezzate.
Un episodio del genere non si verificava dal 1979.
Poco più di 230 persone sono tornate a valle, mentre un'altra quarantina - ha riferito la tv pubblica Nhk - è rimasta bloccata in quattro rifugi sparsi lungo sul percorso naturalistico. Oltre 550 persone, tra vigili del fuoco, polizia e militari delle Forze di Autodifesa, sono impegnati in una operazione di soccorso su vasta scala e in condizioni difficili, visto che il vulcano sta proseguendo da quasi 24 ore la sua attività eruttiva anche se di minore entità dopo l'esplosione a sorpresa iniziale e la fuoruscita di cenere e sassi.
"C'è stato un rumore simile a quello di un tuono e poi il cielo è diventato tutto nero a causa del fumo. Ci sono 15 centimetri di cenere per terra». Shuichi Mukai gestisce un rifugio vicino alla cima della montagna Ontake e ha assistito all'eruzione. Alta 3.067 metri, la montagna è stata ricoperta di cenere e sassi: secondo l'ultimo bollettino su 7 escursionisti dispersi sono uno è stato recuperato.
A causa della cenere, ci sono stati ritardi dei voli interni in arrivo all'aeroporto Haneda. La Japan Meteorological Agency ha dichiarato che l'ultimo monitoraggio a metà settembre non aveva mostrato attività vulcanica tale da giustificare allarme: «Era veramente difficile da prevedere» ha spiegato Sadayuki Kitagawa, un funzionario dell'agenzia.