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TECH

Kernel of Life è un dispositivo per l'autodiagnosi. Lo aveva chiesto Bill Gates

La collana anti-malaria

Pensato per i Paesi del Terzo mondo, consente di analizzare campioni di saliva, sangue, urina e respiro. I risultati vengono inviati al dottore più vicino via cellulare 

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La collana anti-malaria
di Laura SquillaciSan Francisco
Da lontano somiglia ad una collana. Ma dietro a un piccolo cerchietto attaccato ad un cordoncino si nasconde una tecnologia che potrebbe cambiare il mondo. Il rivoluzionario dispositivo nasce dalle menti dello studio Fuseproject di San Francisco ed è pensato soprattutto per gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo, dove in molti casi servono ancora giorni per raggiungere un medico. E invece basta ruotare il coperchio del particolare ciondolo per autodiagnosticarsi malattie come la malaria.  
 
Kernel of life, ovvero seme di vita, consente infatti di testare sangue, saliva, urina e respiro. In pochi secondi i risultati delle analisi vengono trasmessi al medico più vicino via cellulare. 
 
A chiedere un prodotto simile è stato direttamente Bill Gates. L’ex presidente di Microsoft, ora a capo di una fondazione che condivide con la moglie, insieme al giornale Wired, ha invitato quattro importanti aziende di design di creare prototipi di oggetti che potrebbero migliorare la vita delle persone nei Paesi in via di sviluppo.
 
Per usare il dispositivo di deve ruotare il coperchio circolare. A quel punto si apre una sorta di ventaglio perforato diviso in quattro quadranti colorati che corrispondono ai diversi campioni che possono essere prelevati: saliva, sangue, urina e respiro. “I risultati dei test vengono trasmessi via bluetooth ad un app del cellulare che permette ai pazienti di essere continuamente monitorati in remoto”, spiegano i designer.
 
Il gadget, che è in grado anche di misurare la temperatura corporea, ha anche un meccanismo che ripulisce la superficie una volta che il coperchio è chiuso. La tecnologia necessaria per rendere Kernel una realtà è ancora troppo costosa e i sensori non ancora abbastanza resistenti. Ma Fuseproject è sicura che nel giro di 5 o 10 anni vedrà la luce.