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FIFA 2014

Germania dei record, campione dopo 24 anni. Messi non brilla e l'Argentina si piega 1-0 dopo 120'

La cancelliera Merkel esulta in tribuna per il primo sigillo della Germania unita. Quattro titoli mondiali per un palmares che eguaglia quello dell'Italia. Neuer premiato con il Golden Glove. Miglior giocatore comunque Messi. Capocannoniere del mondiale il colombiano James David Rodríguez  

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di Claudio Presutti
La Germania torna sul tetto del mondo dopo 24 anni. Con la cancelliera Merkel a spingerla in tribuna d’onore del Maracanà, la nazionale tedesca nella finale di Rio de Janeiro ha battuto 1-0 l’Argentina con un gol nei tempi supplementari di Goetze (113’). Con la quarta coppa del Mondo in bacheca, dopo quelle vinte (ai tempi della Germania Ovest)  nel 1954, nel 1974 e nel 1990, i teutonici agganciano così a quota 4 l’Italia, a un titolo di distanza dal Brasile, Paese ospitante di questo Mondiale.
 
Dopo le cerimonia di chiusura, Puyol, assieme alla modella brasiliana Gisele Bundchen, riconsegna la coppa del Mondo che era detenuta dalla Spagna e fa bella mostra di sé a bordo campo, mentre le due squadre se la giocano.

Il ct tredesco Joachin Loew nel riscaldamento perde Khedira per un problema muscolare. Gioca per la prima volta dal 1’ Christoph Kramer. Nell’Argentina Sabella non rischia Di Maria, per cui a centrocampo giocano Mascherano, Biglia e Perez, mentre in attacco ci sono Lavezzi, Messi e Higuain. Ed è proprio dell’attaccante napoletano dopo 2’ il primo tiro in porta della finale, ma il suo rasoterra finisce in fallo laterale. L’occasionissima per la seleccion arriva al 21’: Kroos di testa serve erroneamente Higuain che si invola tutto solo verso la porta di Neur e calcia, ma lo fa davvero male e il suo tiro finisce a lato. Ancora Argentina poco dopo, al 30’ con Lavezzi che mette al centro per la volée di Higuain, ma l’arbitro italiano Nicola Rizzoli annulla, giustamente, per fuorigioco.
Prestazione senza macchie quella del fischietto di Bologna. La Germania attacca, ma gli argentini sono attentissimi dietro e si rendono pericolosi con giocate in contropiede a folle velocità. Messi è imprendibile per Hummels e nell’uno contro uno lo salta sempre, accendendo le giocate offensive della ‘albiceleste’. I tedeschi sono costretti a sostituire anche Kramer (per lui un brutto colpo alla testa), entra Schurrle. Con il passare dei minuti i tedeschi iniziano a rendersi più pericolosi. Ci provano Kroos e lo stesso Schurrle ma Romero è sempre molto attento. Proprio a fine primo tempo al 47’ su corner di Kroos,  Howedes stacca tutto solo, ma il suo potente colpo di testa si stampa sul palo con il portiere argentino pietrificato. Si rimane sullo 0-0, con una chance davvero ghiotta per parte.
 
Si riparte
A inizio ripresa Sabella toglie Lavezzi, comunque positiva la sua prova, per inserire Aguero. La prima chance è anche stavolta dei sudamericani con Messi che riceve palla da Biglia, entra in area e prova a sorprendere Neur con un diagonale di sinistro che però finisce a lato.  Si gioca sul filo, è una partita molto equilibrata, con le squadre comunque attente a non scoprirsi e si vive in attesa della giocata che possa cambiare la storia di questa finale. Al 50 cross di Lahm per la testa di Klose che però non riesce a dare potenza, para Romero.  I tedeschi chiudono l’Argentina nella sua metà campo, ma senza lampi. Al 71’ una serie di rimpalli regalano una possibilità prima a Muller poi a Schurrle, ma nessuno dei due riesce a battere in porta e la palla finisce tra le braccia di Romero. Una insistita azione personale di Messi, porta al sinistro a giro della ‘pulce’ che però finisce a lato. Al 78’ nuovo cambio nell’undici argentino con l’interista Palacio che prende il posto del ‘pipita’ Higuain. Germania vicina al colpo del ko all’82’: azione sulla destra di Ozil che mette dentro per Kroos che arrivava a rimorchio, pessima giocata del giocatore del Bayern Monaco che calcia debole e fuori. C’è anche il tempo per l’invasione solitaria di una persona a torso nudo che abbraccia Howedes e poi viene portato via dagli uomini della sicurezza. Sabella si gioca l’ultima sostituzione inserendo anche l’ex romanista Gago per Perez ( 86’), mentre Loew manda in campo Gotze per Klose che saluta i mondiali con l’applauso di un Maracanà completamente esaurito (74.738  paganti).  C’è paura di perdere e fa scivolare, un po’ stancamente, a i supplementari.
 
Già al 91’ brividi per un’azione tedesca con Schurrle che da buona posizione calcia con potenza ma troppo centrale e Romero respinge, poi ci prova Ozil ma viene stoppato. Al 96’ grandissima opportunità per l’Argentina: cross di Rojo, Hummels non ci arriva di testa, palla a Palacio che con uno stop di petto entra in area e poi prova a beffare Neur in uscita con un pallonetto, ma la palla lentamente finisce fuori.  Quando ormai sembra tutto pronto per i calci di rigore, un cross di Schurrle viene controllato di petto da Goetze che poi, in scivolata di sinistro, anticipa l’uscita di Romero e mette in rete. E’ l’1-0 che vale il titolo mondiale. Nei secondi finali solo qualche brivido per una grande giocata di Muller, non raccolta da nessuno, e per un colpo di testa di Messi che finisce alto. 
 
La tristezza di Messi fotografia della finale mondiale
La ‘pulce’ non è riuscita ad imitare il suo mito Maradona e ad alzare la coppa, facendo un pesantissimo sgarro agli ‘odiati’ vicini brasiliani. Lo stesso Messi durante il primo tempo si è sentito poco bene ed è stato sorpreso dalle telecamere mentre vomitava. Cosa che gli era accaduta già contro l’Iran e nell’amichevole contro la Romania. Anche se alla fine, oltre alla medaglia per il secondo posto, ha ricevuto il pallone d’oro come miglior giocatore della coppa del Mondo. Al portierone tedesco Manuel Neuer anche il premio come miglior estremo difensore della manifestazione brasiliana.