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MONDO

I morti furono più di 300

Corea del Sud, 36 anni di prigione per il comandante del traghetto affondato ad aprile

Lee Joon-Seok ha evitato la condanna per omicidio. Rischiava la pena di morte

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Il capitano Lee Joon-Seok
Lee Joon - Seok, il capitano del traghetto affondato ad aprile con oltre 400 persone a bordo, è stato condannato a 36 anni di carcere ma è stato assolto dall'accusa di omicidio.

I pubblici ministeri avevano chiesto la pena di morte per Lee, motivando la richiesta con il fatto che Lee non aveva ordinato e gestito l'utilizzo delle attrezzature d'emergenza disponibili, come zattere di salvataggio, giubbotti salvagenti ed annunci per evacuare i passeggeri.  

Dal 1997 in Corea del Sud non vengono eseguite condanne a morte e la conanna a questa pena si traduce ormai, nei fatti, con l'ergastolo.

Nel naufragio morirono oltre 300 persone e quasi 250 di loro erano studenti delle scuole superiori.

Intanto il governo sudcoreano ha deciso la fine delle ricerche dei dispersi, durate circa sette mesi. Allo stato, secondo quanto detto dal ministro della Pesca e del Mare, Lee Ju-young, il numero totale di morti e dispersi è di 304: nove persone mancano ufficialmente all'appello, mentre i corpi recuperati sono 295, tra cui l'ultimo di una ragazza trovato dai sub alla fine dello scorso mese