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SCIENZA

Ricerca interdisciplinare tra Italia, Usa, Germania e Regno Unito

I sacrifici umani dei Cartaginesi

Dopo decenni di discussioni accademiche, sembra finalmente provato che gli antichi Cartaginesi sacrificassero veramente i propri figli per propiziarsi il favore delle divinità

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di Stefano Lamorgese
Le prove sarebbero "schiaccianti": i Cartaginesi, nemici acerrimi e unici veri avversari della nascente potenza dell'antica Roma, sacrificavano agli dei i propri bambini. Queste le conclusioni della ricerca interdisciplinare condotta congiuntamente da numerose università in tutto il mondo: l' ISCIMA dell'italiano CNR, il Worcester College di Oxford, il Biblisch-Archäologisches Institut di Tübingen e lo Joukowsky Institute for Archaeology and the Ancient World dell'americana Brown University, pubblicata dalla rivista "Antiquity".

Tutto parte dallo studio dei "tofet", i santuari a cielo aperto nei quali venivano sepolti i resti dei bimbi sacrificati nel rito del "molk", relativo al culto di Tanit e di Baal, diffusi in tutto il mondo fenicio-punico: da Cartagine agli insediamenti in Sicilia, in Sardegna e nell'isola di Malta.

Non si tratterebbe di semplici cimiteri, ma di luoghi destinati ad accogliere le ceneri dei bambini sacrificati, come peraltro numerose fonti bibliche, greche e romane hanno sempre testimoniato, pur considerando tale usanza - per noi contemporanei inspiegabile - più come una "stranezza" che come una prassi esecrabile.

Effetti nefasti del "politically correct"
Una verità sempre conosciuta, che però negli anni Settanta del Novecento fu messa in discussione perché considerata alla stregua della propaganda "razzista" e filo-romana. In anni di sentimento fortemente anti-imperialista, pare di capire, gli antichi imperi erano considerati non diversamente da quelli contemporanei.

Le testimonianze archeologiche
Ma la verità storica viene a galla, finalmente: bimbi e bimbe di poche settimane venivano sacrificati sugli altari pagani, ottenendo - così si legge sulle lapidi commemorative - la benevolenza degli dei, che comprendevano la sofferenza di chi recava una così terribile offerta.

Il ritrovamento, negli stessi siti, di ossa umane appartenute a neonati contestualmente a ossa di origine animale - resti di roghi sacri - sembra escludere qualsiasi dubbio in merito: le offerte votive di bestie e bambini avevano la stessa destinazione ultraterrena.