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SCIENZA

Astronomia

Tutto pronto, la Nasa prova a far partire il Parker solar probe verso il Sole

La sonda sfiderà temperature bollenti

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Dovrebbe partire stamane da Cape Canaveral la sonda Parker Solar Probe della Nasa diretta al Sole: programmato inizialmente ieri il lancio è slittato per un problema tecnico dovuto "ad un flusso anomalo di dati proveniente dal razzo vettore".





La missione di quasi sette anni la porterà a sfiorare il Sole, per svelarne i segreti sfidando temperature roventi e pericolosi bombardamenti di particelle.

Grande quanto un'automobile e pesante poco più di 600 chili, la sonda Parker spiccha il volo grazie ad uno dei razzi vettori più potenti al mondo, il Delta IV Heavy: per dirigersi verso il Sole, infatti, avrà bisogno di un'energia 55 volte superiore a quella necessaria per raggiungere Marte. Sfrecciando nello spazio lungo un'orbita fortemente ellittica, la sonda Parker raggiungerà una velocità di oltre 600.000 chilometri orari, conquistando il record del veicolo spaziale più veloce della storia. 

Parker Solar Probe nei 7 anni di missione diventerà il primo veicolo a visitare una stella e quello che si avvicinerà di più in assoluto al Sole; sarà poi il turno dell'Agenzia spaziale europea (Esa) con la sonda Solar Orbiter, il cui lancio, inizialmente previsto per ottobre, è slittato a febbraio 2020, giusto in tempo per rientrare nella finestra prevista di minima attività solare.   

Avvicinarsi al Sole mentre è in 'letargo' "permette di seguire meglio come cambiano le regioni attive, le macchie solari e l'emissione di particelle man mano che si va verso il massimo del nuovo ciclo solare", spiega Mauro Messerotti,dell'Osservatorio di Trieste dell'Istituto Nazionale diAstrofisica (Inaf) e docente all'università di Trieste.

"La sonda Parker - prosegue l'esperto - arriverà ad una distanza record di 6,3 milioni di chilometri dal Sole: sarà immersa nella corona solare, dove le temperature raggiungono picchi di 1.377 gradi. Le immagini ultra dettagliate che scatterà ci aiuteranno a capire cosa accelera il vento solare e le particelle energetiche, in modo da permettere previsioni sempre più accurate delle tempeste solari e del meteo spaziale". Non dovrà osare tanto la Solar Orbiter dell'Esa, che "si fermerà a circa 43 milioni di chilometri dal Sole per osservarne le regioni polari da dove partono le 'autostrade' che portano le particelle solari nello spazio interplanetario".