SCIENZA
Nature
Perché una caramella tira l'altra? E' una questione di testa

Perché una caramella tira l'altra? La scienza lo ha scoperto. Tutto dipende da un circuito cerebrale che sembra essere associato a disturbi che vanno dall'eccesso di cibo al gioco d'azzardo, dall'abuso di droghe al morbo di Parkinson. A dirlo è uno studio pubblicato su Nature Communications e coordinato dall'Università della California Meridionale.
L'Mch, l'ormone che induce la sintesi della melanina, viene segnalato dalle cellule cerebrali in una porzione dell'ipotalamo. La ricerca ha indicato come proprio l'Mch sia legato all'appetito per cibo o droghe, ma fino ad ora gli scienziati non avevano compreso appieno come arrivasse ad influenzare il controllo degli impulsi.Grazie a uno studio, condotto sui topi, è stato scoperto come l'impulsività sia una funzione separata dalla fame.
In un esperimento, le cavie dovevano premere una leva per ricevere un dono che corrispondeva a un cibo con grassi e carboidrati. Il rilascio del dono era programmato, così i topi dovevano aspettare 20 secondi per premere di nuovo la leva e riceverne unaltro. Il topo diventava impaziente e talvolta colpiva la leva prima che fosse trascorso il tempo, costringendo l'orologio a resettarsi e dovendo aspettare di nuovo una prossima occasione.
Sulla base di alcune analisi condotte sul cervello delle cavie,gli studiosi hanno notato come i neuroni dell'ipotalamo laterale segnalano proprio l'Mch ad altri neuroni nell'ippocampo ventrale, un'area del cervello associata alle emozioni, alla memoria e al controllo inibitorio. Questo lavoro, spiegano i ricercatori, potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti più mirati per i disturbi psichiatrici in cui l'impulsività è un problema fondamentale.
L'Mch, l'ormone che induce la sintesi della melanina, viene segnalato dalle cellule cerebrali in una porzione dell'ipotalamo. La ricerca ha indicato come proprio l'Mch sia legato all'appetito per cibo o droghe, ma fino ad ora gli scienziati non avevano compreso appieno come arrivasse ad influenzare il controllo degli impulsi.Grazie a uno studio, condotto sui topi, è stato scoperto come l'impulsività sia una funzione separata dalla fame.
In un esperimento, le cavie dovevano premere una leva per ricevere un dono che corrispondeva a un cibo con grassi e carboidrati. Il rilascio del dono era programmato, così i topi dovevano aspettare 20 secondi per premere di nuovo la leva e riceverne unaltro. Il topo diventava impaziente e talvolta colpiva la leva prima che fosse trascorso il tempo, costringendo l'orologio a resettarsi e dovendo aspettare di nuovo una prossima occasione.
Sulla base di alcune analisi condotte sul cervello delle cavie,gli studiosi hanno notato come i neuroni dell'ipotalamo laterale segnalano proprio l'Mch ad altri neuroni nell'ippocampo ventrale, un'area del cervello associata alle emozioni, alla memoria e al controllo inibitorio. Questo lavoro, spiegano i ricercatori, potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti più mirati per i disturbi psichiatrici in cui l'impulsività è un problema fondamentale.