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POLITICA

Il decalogo M5s per gli indagati

Le reazioni politiche: dal "decreto salva-Raggi" al "garantismo per convenienza"

Ma c'è chi parla di una "scelta saggia"

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Coro di critiche nel mondo della politica al nuovo decalogo del Movimento 5 stelle che esclude la sospensione o espulsione automatiche per gli eletti che risultano indagati, ma delega la decisione su eventuali sanzioni caso per caso al garante (Grillo), al collegio dei probiviri e al comitato d'appello.

Pizzarotti: il codice etico mi dà ragione. Ma vedo solo yesmen
Immediato il commento del sindaco di Parma, sospeso dal Movimento proprio per un avviso di garanzia. "Il punto è semplice: chi fa notare le incongruenze e i gravi errori di una forza politica non è un traditore, né un infiltrato, ma una persona che con onestà intellettuale dice le cose esattamente come stanno, proponendo giuste soluzioni e senza aver paura delle conseguenze di tenere la testa alta. Chi tace, piega la testa e non sa formulare un benché minimo pensiero critico è solo uno yesman.  E oggi continuo a vedere molti yesmen, ma pochi politici con una loro coerenza e una loro autonomia", dice Federico Pizzarotti. "Quando il Movimento 5 Stelle mi aveva sospeso illegittimamente mancava un regolamento sulle sospensioni e uno sul codice di comportamento. Nelle controdeduzioni che mi erano state chieste lo feci notare: impossibile e illegittimo sospendermi se mancano i regolamenti per farlo. Da parte dei vertici silenzio assoluto, lo stesso da parte del direttorio, ora rottamato senza neppure una spiegazione. Oggi, a distanza di ben sei mesi è arrivata la conferma di quanto ho sempre fatto notare".

Serracchiani (Pd): Grillo garantista per convenienza
"Dopo guai giudiziari #M5S Grillo scorda le manette e diventa garantista per convenienza. L'unica regola sopravvissuta: decidono Casaleggio&Co", scrive su Twitter la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani.

Gasparri (Fi): nuove regole? E' ipocrisia
"Nuove regole grillini. Se l'indagato è di altro partito, lapidazione flash. Se è loro, è intoccabile. #ipocrisia", commenta in un tweet il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
 
Anzaldi (Pd): Grillo vara codice salva-Raggi  
"Grillo vara codice Salva-Raggi come Berlusconi approvo' legge Salva-Previti: no automatismi se indagata e iscritti tagliati fuori da decisioni". E' quanto scrive su twitter il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

Cesa (Udc): svestiti i panni del giustizialista solo per convenienza
"Grillo sveste i panni del giustizialista e indossa quelli del garantista solo per convenienza. Un cambio di passo che i 5 Stelle mettono in campo per non venire travolti dalle vicende giudiziarie. Insomma, un codice di comportamento ispirato alla convenienza", dice anche Lorenzo Cesa, segretario dell'Udc.

Celli (Lista civica): solo una scelta di comodo
"Il M5S fatica nella guida di alcune città e a Roma in particolare, tra indagini, arresti, dimissioni di assessori e di altre figure chiave, gravi errori politici e amministrativi. In questo scenario il Movimento di Grillo prova a correre ai ripari, riscrivendo le regole con un codice etico, che sarà votato dagli iscritti rigorosamente dietro a una tastiera. Un'approvazione tardiva e di comodo". Così, in una nota, la capogruppo della Lista Civica #RomaTornaRoma, Svetlana Celli.

Scotto (Si): bene Grillo, ma servirebbe autocritica
Di tono diverso il parere di Arturo Scotto, capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana: "Saggia scelta di Beppe Grillo sul Codice etico: l'avviso di garanzia non è una condanna. Ma giocare con la doppia morale meriterebbe almeno un'autocritica".