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ITALIA

Firenze

Omicidio venditore senegalese, assassino condannato a 16 anni

Uscì di casa armato per suicidarsi ma uccise un venditore senegalese su Ponte Vespucci. L'uomo ha sempre detto di non ricordare cosa gli sia passato in testa in quei momenti

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di Tiziana Di Giovannandrea
E' stato condannato a 16 anni, con rito abbreviato, il tipografo in pensione Roberto Pirrone, per l'omicidio del senegalese Idy Diene, avvenuto il 5 marzo 2018 a Firenze su Ponte Vespucci. La gup, Sara Farini, non ha riconosciuto l'aggravante dei futili motivi (contestata dall'accusa) e non ha concesso le attenuanti generiche. La condanna è in linea con la richiesta del pm Giuseppe Ledda, che inizialmente aveva chiesto 24 anni di condanna, scesi a 16 tenendo conto dello sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato scelto da Pirrone, assistito dagli avvocati Sibilla Fiori e Massimo Campolmi.

E' stato disposto anche che l'entità dei risarcimenti per le parti civili venga calcolata in sede civile. Decisa, intanto, una provvisionale per le due mogli della vittima dell'omicidio: una da 100mila euro, l'altra da 75mila. Una moglie vive in Italia, l'altra in Senegal. Riconosciuta anche una ulteriore provvisionale da 50mila euro per altri parenti della vittima.

L'appuntamento dell'ex tipografo con il Tribunale e la giustizia penale è iniziato il 5 marzo 2018, quando il 65enne pensionato fiorentino stretto dai debiti, uscì di casa armato di pistola con l'intenzione di suicidarsi. Giunto sul ponte Vespucci, però cambiò idea e non sparò contro di sè ma puntò l'arma verso un venditore senegalese che si trovava a transitare su quello stesso ponte.

Le telecamere ripresero la scena: Pirrone, prima di far fuoco più volte contro Idy Diene (tre i colpi andati a segno, altri andati a vuoto), attese che passassero altre persone. Circostanza che ha fatto insorgere la comunità senegalese residente a Firenze e in Toscana, convinta che il gesto di Pirrone assomigliasse troppo a quello dell'estremista di destra Gianluca Casseri, che il 13 dicembre del 2011 aveva ucciso due senegalesi al mercato di piazza Dalmazia, per poi togliersi la vita. Tuttavia né l'inchiesta della Procura di Firenze né la sentenza ravvisano l'aggravante dell'odio razziale alla base del gesto dell'ex tipografo Roberto Pirrone.

Un altro dettaglio assurdo lega Idy alla storia tragica del 2011: Diene aveva sposato la vedova di uno dei due connazionali uccisi. 



I difensori di Pirrone hanno provato a dimostrare le difficoltà psicologiche dell'ex tipografo, anche se una perizia, disposta dalla giudice, ha stabilito che quel 5 marzo il tipografo era capace di intendere. Lui ha sempre detto di non ricordare cosa gli sia passato in testa in quei momenti.

Alcuni giorni dopo l'uccisione del venditore senegalese, a Firenze in 10mila marciarono pacificamente in corteo sui Lungarni e nel centro per ricordarlo e per dire 'no' al razzismo.

Ci furono manifestazioni spontanee nei pressi del ponte Vespucci e proteste raccolte dalle istituzioni, tra cui il Comune di Firenze. Poi il 10 marzo, cinque giorni dopo l'omicidio, venne organizzato un corteo pacifico molto partecipato in cui lo spirito di accoglienza della città venne reso ancora una volta riconoscibile alle comunità straniere che rimasero molto provate dall'omicidio di Diene.