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ITALIA

Strage di Ardea

Sabato a Ostia i funerali di David e Daniel. Autopsia per il killer e nuovo sopralluogo

La Procura ha chiesto di svolgere anche accertamenti tossicologici per accertare se prima di compiere la strage l'uomo avesse assunto farmaci o sostanze

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Un orsacchiotto lasciato sul luogo della tragedia
Si svolgeranno a sette giorni di distanza dalla strage di Ardea i funerali di Daniel e David, i due bambini uccisi il 13 giugno  a colpi di arma da fuoco da Andrea Prignani nei giardinetti di un comprensorio dove vivevano con la famiglia.

Le esequie avverranno sabato alle 14 nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis di Ostia. 

"La famiglia Fusinato-Ricevuto si rivolge a tutti i giornalisti che intendono partecipare ai funerali dei loro adorati figli, per chiedere che la loro presenza sia marginale, discreta e rispettosa del loro incommensurabile dolore", fa sapere  l'avvocato Diamante Ceci, legale dei genitori di Daniel e David.

La Procura di Velletri ha dato oggi il nulla osta per la restituzione della salme dopo le autopsie svolte presso l'istituto di medicina legale di Tor Vergata. Secondo quando emerso dall'esame autoptico i due bambini, di 10 e 5 anni, sono stati uccisi dal killer con un colpo di pistola ciascuno. Il più grande è stato raggiunto dal proiettile al petto, il più piccolo, che era intervenuto per prestare soccorso al fratellino, alla gola. Pignani ha poi ucciso Salvatore Ranieri, un pensionato di 75 anni che si era avvicinato ai due bambini.

Proprio oggi a Tor Vergata è iniziata l'autopsia sul corpo del killer. Dai primi risultati è emerso che si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla tempia. Per lui la Procura ha chiesto di svolgere anche accertamenti tossicologici i cui risultati saranno depositati entro sessanta giorni. Obiettivo di chi indaga è accertare se prima di compiere la strage l'uomo avesse assunto farmaci o sostanze.

Per quanto riguarda l'attività di indagine, affidata ai carabinieri, oggi è stato svolto un nuovo sopralluogo presso la villetta a Colle Romito dove Pignani viveva con la madre. Gli investigatori, su delega della procura, hanno cercato nell'abitazione, che dista circa 300 metri dal luogo della tragedia, nuovi elementi per ricostruire la personalità del 35enne, in particolare biglietti o altri documenti che possano essere utili alle indagini.

Nei giorni scorsi erano stati già sequestrati pc e cellulare che verranno analizzati. L'uomo, dopo avere compiuto il blitz di morte, si è asserragliato nella abitazione dove circa tre ore dal triplice omicidio si è tolto la vita. I carabinieri che hanno fatto irruzione nella villetta lo hanno trovato privo di vita nella sua stanza da letto posta al secondo piano. Poco distante dal corpo l'arma, una Beretta, utilizzata per compiere la strage e poi suicidarsi.

Proprio sulla questione della pistola  i carabinieri hanno inviato un'informativa in procura relativa alla mancata denuncia alla morte del padre di Pignani, una ex guardia giurata, che la deteneva regolarmente. La madre dell'ingegnere informatico rischia  ora l'accusa di detenzione abusiva di arma.