ITALIA
Torino, buste esplosive a pm: arrestati tre anarchici. "Stessa rete attacchi a Appendino"
Sono gli autori dell'invio di plichi alla procura nel 2017

I carabinieri del Ros stanno eseguendo una misura cautelare nei confronti di tre anarco-insurrezionalisti, autori di attentati esplosivi avvenuti nel giugno del 2017. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Milano, hanno accertato che gli autori si erano riuniti a Genova per la spedizione di tre pacchi esplosivi recapitati al Palazzo di Giustizia di Torino e indirizzati a due pm della Procura torinese. Sono in corso anche perquisizioni in Italia e all'estero. I tre avrebbero seguito 'i dettami dell'ideologo detenuto della Fai (Federazione anarchica informale, ndr) Alfredo Cospito'.
Pm, stessa rete attacchi a Appendino
La rete anarco-insurrezionalista che ha inviato plichi esplosivi a due pm di Torino e al Dap nel 2017 "verosimilmente" è la "stessa rete" degli attacchi recenti, sempre con pacchi esplosivi, alla sindaca di Torino Chiara Appendino. Lo ha spiegato il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, chiarendo che comunque su questo fronte "le indagini sono in corso".
Pm, forza urto potenzialmente mortale
La polvere esplosiva rinvenuta sulle buste spedite a due magistrati torinesi e al capo del Dap, dalle analisi fatte dal Ris aveva "una forza d'urto pari a 1000 metri al secondo" e dunque "la loro potenzialità offensiva avrebbe provocato la morte" di chi le avrebbe aperte. Lo ha spiegato il pm di Milano Piero Basilone che ha coordinato le indagini insieme al collega Alberto Nobili.
Prezzo a matita ha portato ad autori
È stato il costo di 40 centesimi di euro scritto a matita sulle buste esplosive recapitate a due magistrati torinesi e al capo del Dap a consentire di individuare l'unico negozio di Genova che le deteneva, un bazar cinese, e gli acquirenti, due persone che insieme a una terza sono state oggi arrestate. Lo ha spiegato in conferenza stampa il responsabile dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili specificando che le tre buste sono partite tutte dal centro di smistamento postale di Genova aeroporto.
Arrestata: bisogna mettere le bombe
Natascia Savio, la 35enne torinese arrestata - come riporta l'Ansa - assieme ad altri due anarco-insurrezionalisti nell'inchiesta della Procura di Milano sull'invio di tre plichi esplosivi nel 2017 a due pm torinesi e al direttore del Dap, in un'intercettazione "commentava negativamente l'inerzia del movimento spagnolo, affermando di voler invece 'mettere le bombe'". Lo spiegano i carabinieri del Ros che hanno condotto l'indagine 'Prometeo'.
Pm, stessa rete attacchi a Appendino
La rete anarco-insurrezionalista che ha inviato plichi esplosivi a due pm di Torino e al Dap nel 2017 "verosimilmente" è la "stessa rete" degli attacchi recenti, sempre con pacchi esplosivi, alla sindaca di Torino Chiara Appendino. Lo ha spiegato il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, chiarendo che comunque su questo fronte "le indagini sono in corso".
Pm, forza urto potenzialmente mortale
La polvere esplosiva rinvenuta sulle buste spedite a due magistrati torinesi e al capo del Dap, dalle analisi fatte dal Ris aveva "una forza d'urto pari a 1000 metri al secondo" e dunque "la loro potenzialità offensiva avrebbe provocato la morte" di chi le avrebbe aperte. Lo ha spiegato il pm di Milano Piero Basilone che ha coordinato le indagini insieme al collega Alberto Nobili.
Prezzo a matita ha portato ad autori
È stato il costo di 40 centesimi di euro scritto a matita sulle buste esplosive recapitate a due magistrati torinesi e al capo del Dap a consentire di individuare l'unico negozio di Genova che le deteneva, un bazar cinese, e gli acquirenti, due persone che insieme a una terza sono state oggi arrestate. Lo ha spiegato in conferenza stampa il responsabile dell'antiterrorismo milanese Alberto Nobili specificando che le tre buste sono partite tutte dal centro di smistamento postale di Genova aeroporto.
Arrestata: bisogna mettere le bombe
Natascia Savio, la 35enne torinese arrestata - come riporta l'Ansa - assieme ad altri due anarco-insurrezionalisti nell'inchiesta della Procura di Milano sull'invio di tre plichi esplosivi nel 2017 a due pm torinesi e al direttore del Dap, in un'intercettazione "commentava negativamente l'inerzia del movimento spagnolo, affermando di voler invece 'mettere le bombe'". Lo spiegano i carabinieri del Ros che hanno condotto l'indagine 'Prometeo'.