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ITALIA

La prima volta

Unioni civili, riconosciuto l'assegno di divorzio a una coppia di donne di Pordenone

Il Tribunale in una causa di divorzio fra due donne unite civilmente, ha riconosciuto un "assegno divorzile" mensile (di 350 euro) a favore della "coniuge" economicamente più debole. "Sentenza storica"

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Il primo "divorzio" di una coppia omosessuale da quando è stata approvata la legge Cirinnà. E' quello sancito a Pordenone, con protagoniste due donne che già convivevano stabilmente more uxorio dal 2013 e che avevano potuto perfezionare il loro vincolo solo nel 2016, dopo l'intervento della normativa sulle unioni civili. Normativa che equipara pressoché in toto questo istituto al matrimonio, ma consente di accedere subito al divorzio senza passare per la fase propedeutica della separazione e non prevede, per gli uniti civilmente, l'obbligo di fedeltà, facendo così venir meno, sul punto, anche l'istituto dell'addebito della separazione.

"La sentenza del Tribunale deriva dall'applicazione del cosiddetto divorzio diretto, che invece non è ancora regolamentato in Italia per le coppie eterosessuali - ha spiegato l'avvocata Maria Antonia Pili, presidente di Aiaf Fvg - in quel caso, il passaggio per almeno sei mesi di separazione è obbligato". La legale ha poi spiegato che "la coniuge economicamente più forte chiedeva il divorzio giudiziale, cioè lo scioglimento dell'unione civile in quanto l'altra non intendeva aderire in via consensuale. La coniuge economicamente più debole ha chiesto e ottenuto invece il riconoscimento di un assegno divorzile periodico che possa colmare il peggioramento delle proprie condizioni economiche dovuto principalmente al fatto di aver lasciato un lavoro più remunerativo e una situazione economica/abitativa comunque più agiata nella sua città di origine, per trasferirsi a Pordenone e stare insieme alla compagna/moglie, con cui aveva ristrutturato e arredato un immobile che era stato destinato a residenza familiare". L'assegno di mantenimento sarà di 350 euro al mese.

"Mi fa piacere leggere che, per la prima volta, un Tribunale ha applicato la legge sulle unioni civili anche in sede di scioglimento, riconoscendo un assegno alla coniuge debole", ha detto Monica Cirinnà, senatrice del Partito Democratico e relatrice della legge sulle unioni civili. "La legge 76/2016 equipara coppie sposate e coppie unite civilmente anche nella fase di scioglimento del vincolo, riconoscendo anche in questo caso che ogni famiglia ha diritto allo stesso trattamento giuridico", ha proseguito. "Lo ricordino i nostri Ministri che, a Verona, si riuniranno per ribadire una presunta superiorità della famiglia "naturale" - ha concluso la senatrice - per il diritto italiano non esiste un modello superiore alle altre, ma ogni famiglia ha pari dignità di fronte alla legge".

Una sentenza importantissima anche per l'avvocato Gian Ettore Gassani, Presidente dell'Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani: "Il tribunale di Pordenone con una sentenza che possiamo definire assolutamente storica ha sancito l'obbligo al mantenimento anche a una coppia unita civilmente nel segno della legge 76/2016 che equipara di fatto le coppie sposate a quelle unite civilmente soprattutto in tema di scioglimento del matrimonio e dunque in fase di divorzio".