MONDO
Sempre più tese le relazioni Usa-Cina
Sul filo della provocazione
Gli stati Uniti incriminano 4 ricercatori cinesi per legami con esercito e PCC. Mike Pompeo, si appella al "mondo libero" contro la "tirannia" cinese. Sale la guerra verbale tra Washington e Pechino. La Cina minaccia non riconoscere più passaporti britannici ai residenti di Hong Kong

Nuovo capitolo nel confronto, sempre più muscolare, tra Washington e Pechino. Il dipartimento di Giustizia americano ha incriminato 4 ricercatori cinesi accusati di aver mentito sui loro legami con l'Esercito di liberazione popolare e con il Partito comunista cinese. Tre di loro sono stati arrestati, uno si è rifugiato nel consolato cinese di San Francisco.
Secondo il Dipartimento di Stato facevano parte di una trama organizzata da Pechino per infiltrarsi nelle istituzioni statunitensi e rubare informazioni scientifiche e tecnologiche. Tre dei quattro ricercatori incriminati lavoravano nel campo medico in università della California. Il quarto si stava specializzando in intelligenza artificiale all'Indiana University.
Pechino ha definito la mossa "una pura persecuzione politica". Il governo americano "ha molestato ed anche arbitrariamente fermato studenti cinesi e ricercatori negli Usa con la presunzione di colpa", ha attaccato il ministero degli Esteri di Pechino, annunciando "misure per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e i loro legittimi diritti".
Il suo omologo americano, Mike Pompeo, non si è tirato indietro nella guerra di dichiarazioni. Parlando in California ha rivolto un appello "al mondo libero" affinché trionfi contro "la nuova tirannia" incarnata dalla Repubblica Popolare Cinese. "Se il mondo libero non cambierà la Cina comunista, la Cina comunista cambierà noi", ha affermato Pompeo usando toni senza precedenti.
L'intervento fa seguito alla chiusura del consolato cinese a Houston, descritto come un covo di spie per ottenere soprattutto segreti industriali. "La Cina attuale è sempre più autoritaria nell'interno del Paese, e più aggressiva nella sua ostilità nei confronti della libertà altrove" ha detto Pompeo . Pompeo ha quindi definito Xi Jinping "adepto di una ideologia totalitaria".
In attesa della reazione cinese alle parole di Pompeo è arrivata quella all'annuncio fatto da Londra di concedere la cittadinanza ai residenti di Hong Kong in possesso di un passaporto britannico. Secondo quanto riporta il Financial Times, Wang Wenbin, un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha minacciato di non riconoscere più come validi quei passaporti che erano stati garantiti ai cittadini di Hong Kong nati prima del passaggio dell'ex colonia alla Cina nel 1997. Si tratta di circa 3 milioni di persone.
Secondo il Dipartimento di Stato facevano parte di una trama organizzata da Pechino per infiltrarsi nelle istituzioni statunitensi e rubare informazioni scientifiche e tecnologiche. Tre dei quattro ricercatori incriminati lavoravano nel campo medico in università della California. Il quarto si stava specializzando in intelligenza artificiale all'Indiana University.
Pechino ha definito la mossa "una pura persecuzione politica". Il governo americano "ha molestato ed anche arbitrariamente fermato studenti cinesi e ricercatori negli Usa con la presunzione di colpa", ha attaccato il ministero degli Esteri di Pechino, annunciando "misure per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e i loro legittimi diritti".
Il suo omologo americano, Mike Pompeo, non si è tirato indietro nella guerra di dichiarazioni. Parlando in California ha rivolto un appello "al mondo libero" affinché trionfi contro "la nuova tirannia" incarnata dalla Repubblica Popolare Cinese. "Se il mondo libero non cambierà la Cina comunista, la Cina comunista cambierà noi", ha affermato Pompeo usando toni senza precedenti.
L'intervento fa seguito alla chiusura del consolato cinese a Houston, descritto come un covo di spie per ottenere soprattutto segreti industriali. "La Cina attuale è sempre più autoritaria nell'interno del Paese, e più aggressiva nella sua ostilità nei confronti della libertà altrove" ha detto Pompeo . Pompeo ha quindi definito Xi Jinping "adepto di una ideologia totalitaria".
In attesa della reazione cinese alle parole di Pompeo è arrivata quella all'annuncio fatto da Londra di concedere la cittadinanza ai residenti di Hong Kong in possesso di un passaporto britannico. Secondo quanto riporta il Financial Times, Wang Wenbin, un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, ha minacciato di non riconoscere più come validi quei passaporti che erano stati garantiti ai cittadini di Hong Kong nati prima del passaggio dell'ex colonia alla Cina nel 1997. Si tratta di circa 3 milioni di persone.