MONDO
Crisi Ucraina, Obama telefona alla Merkel: "Usa e Ue preparino nuove sanzioni contro la Russia"
Il presidente americano Barack Obama ha chiamato la cancelliera tedesca Angela Merkel dall'Air Force One per sottolineare la "necessità che Stati Uniti e Unione Europea mettano a punto nuove sanzioni contro la Russia, dopo le minacce di Putin di interrompere il flusso del gas"

Stati Uniti e Germania tornano a parlare di sanzioni. Il presidente americano, Barack Obama, e la cancelliera Angela Merkel hanno avuto un colloquio telefonico dove hanno "sottolineato la necessità che gli Stati Uniti, l'Unione Europea e gli altri Paesi partner si preparino a rispondere a una ulteriore escalation russa in Ucraina con nuove sanzioni".
Nel corso della telefonata Obama e Merkel hanno parlato "della preoccupante situazione nell'Ucraina orientale, dove separatisti russi, apparentemente con il sostegno di Mosca, continuano ad orchestrare una campagna di incitamento e sabotaggio per minare e destabilizzare lo Stato ucraino".
I due leader hanno di nuovo ribadito la necessità che "la Russia ritiri le sue truppe dalla regione di confine" e "hanno discusso questioni relative all'imminente incontro dei ministri degli esteri di Ucraina, Russia, Stati Uniti e dell'alto rappresentante dell'Unione Europea".
Intanto tra poche ore scade l'ultimatum di Kiev agli attivisti filorussi che hanno occupato il palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk e la sede dei servizi segreti di Lugansk, nell'est del Paese. L'altro ieri il ministro dell'Interno Arseni Avakov aveva concesso 48 ore di tempo per i negoziati, minacciando poi l'uso della forza. Ieri il presidente ad interim Oleksandr Turcinov aveva proposto un'amnistia per quanti lasceranno gli edifici deponendo le armi.
Nel corso della telefonata Obama e Merkel hanno parlato "della preoccupante situazione nell'Ucraina orientale, dove separatisti russi, apparentemente con il sostegno di Mosca, continuano ad orchestrare una campagna di incitamento e sabotaggio per minare e destabilizzare lo Stato ucraino".
I due leader hanno di nuovo ribadito la necessità che "la Russia ritiri le sue truppe dalla regione di confine" e "hanno discusso questioni relative all'imminente incontro dei ministri degli esteri di Ucraina, Russia, Stati Uniti e dell'alto rappresentante dell'Unione Europea".
Intanto tra poche ore scade l'ultimatum di Kiev agli attivisti filorussi che hanno occupato il palazzo dell'amministrazione regionale di Donetsk e la sede dei servizi segreti di Lugansk, nell'est del Paese. L'altro ieri il ministro dell'Interno Arseni Avakov aveva concesso 48 ore di tempo per i negoziati, minacciando poi l'uso della forza. Ieri il presidente ad interim Oleksandr Turcinov aveva proposto un'amnistia per quanti lasceranno gli edifici deponendo le armi.