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CULTURA

Alan Bean Plus Four

Tom Hanks torna nello Spazio, diventa scrittore e racconta la storia dell'astronauta sconosciuto

Da buffo attor giovane, ad adulto inteprete romantico, a maturo e convincente mattatore, fino alla regia, alla produzione e ora alla scrittura

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La carriera di Tom Hanks è fatta di crescita professionale, di curiosità, di passioni, e tra queste c'è il mito dello Spazio, che lui ha vissuto da bambino californiano del '56 all'età giusta e nel momento di massimo sogno: il volo verso la Luna attraverso la diretta tv dell'Apollo 8 in orbita nel '68 e le foto vivide su Life. Fino alle missioni successive, come quella che coinvolse Alan Bean, atronauta certo meno noto di Neil Armstrong, ma che durante la missione Apollo 12, il 19 novembre 1969, divenne il quarto uomo a porre il suo piede sulla Luna, restando sul satellite 7 ore e 45 minuti. A lui è dedicato il racconto di Hanks, Alan Bean Plus Four, pubblicato sul nuovo numero di The New Yorker, e commentato sul sito internet della prestigiosa rivista, che fa seguito al film del '95 Apollo 13, con l'attore protagonista e alla serie Hbo del '98 From the Earth to the Moon da lui co-prodotta. Nell'intervista che accompagna l'opera narrativa lo scrittore parla della mitologia che all'epoca lo prese, fatta di tute spaziale e caschi, della Terra vista da lontano, dell'orgoglio di essere uomini che superano i propri limiti. I suoi eroi letterari invece? "Chaim Potok e, attualmente, Alan Furst. Poi Richard Ben Cramer e David McCullough. Stephen Ambrose". Scriverà ancora? "Lo spero - risponde Hanks - Continuo ad ascoltare...".