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ECONOMIA

Riservatezza e relazioni

Bce più trasparente, arriva la svolta stile Fed

Da Gennaio l'Eurotower pubblicherà le minute con i verbali dei propri meeting. Non saranno resi pubblici però le indicazioni di voto di ciascun membro del Consiglio, né il conteggio totale dei voti, come avviene alla Fed

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Francoforte, un passo avanti sulla trasparenza. La Bce guidata da Mario Draghi pubblicherà a partire dal 22 gennaio i verbali dei propri meeting, ma non le indicazioni di voto di ciascun membro del Consiglio, né il conteggio totale dei voti. Elementi che, invece, sia la Bank of England sia la Federal Reserve rendono sempre pubblici. 

Si tratta comunque di un passo rivoluzionario rispetto alla situazione attuale, dove i verbali della Banca centrale europea sono tenuti sotto chiave e possono essere pubblicati solo trent'anni dopo la loro stesura. Se consideriamo che la Bce è stata fondata nel 1999, avremmo dunque dovuto aspettare un bel po' prima di avere un'idea di quello che si fossero detti i membri del Consiglio direttivo nella 'Stanza dei bottoni' di Francoforte. 

L'attesa per il Quantitative Easing
Certo è che non sapremo chi voterà a favore o contro il Quantitative Easing - l'acquisto diretto di titoli di stato - sul quale sembra si voglia accelerare. Non sapremo ancora con certezza chi osteggi o promuova davvero le politiche espansive nell'Eurotower, ma è un passo che avvicina le istituzioni europee ai cittadini. 

A sollecitare più trasparenza in seno alla Bce erano stati in passato anche i membri francese e tedesco del Consiglio direttivo, Benoit Coeure e Joerg Asmussen in vista del ruolo di supervisore unico delle prime 130 banche dell'eurozona.

La rivoluzione in stile Fed, oltre alla pubblicazione delle minute, è segnata dalla riduzione dei Consiglio direttivi che passano da 12 (il primo giovedì di ogni mese) a otto (ogni sei settimane).