ECONOMIA
Manovra 2020-2022
DDL, Corte Conti: difficile dosaggio tra equilibrio bilancio e sostegno economia
Per la magistratura contabile le condizioni della nostra economia fanno rimanere il Paese sempre in coda alla graduatoria europea

La prospettiva attuale ''rende difficile trovare il giusto dosaggio tra equilibrio di bilancio e sostegno all'economia''. Questo è quanto affermato dalla Corte dei Conti, in audizione dinanzi alle Commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato, riunite per l'esame del disegno di legge di bilancio 2020-2022.
Se sul piano finanziario le reazioni più recenti dei mercati ''inducono ad un prudente ottimismo, lo stesso non vale per le condizioni della nostra economia, sempre in coda alla graduatoria europea'', ha osservato la magistratura contabile.
La delegazione dell'Istituto guidata dal Presidente Angelo Buscema ha sottolineato come indispensabile il contenimento e la riqualificazione della spesa pubblica: "Un severo percorso di contenimento e riqualificazione della spesa rimane indispensabile'' ha affermato la Corte dei Conti, per la quale occorre, in particolare, ''operare un'attenta selezione delle attività da continuare a finanziare e di quelle da abbandonare; e ciò per rendere compatibile liberare risorse per una riduzione dell'onere fiscale e mantenere i conti pubblici su un percorso di riduzione del debito''.
"Sul fronte delle entrate è sicuramente importante lo sforzo operato per il riassorbimento di sacche di evasione ed elusione fiscale, da perseguire anche con un più esteso ricorso a strumenti di emersione spontanea delle basi imponibili e di più accurata misurazione delle capacità contributive dei cittadini e delle imprese. Il Governo, anche per la difficoltà di procedere ad una ricomposizione della spesa, ha scelto inoltre di ricercare in nuove misure di entrata, per quanto calibrate su obiettivi virtuosi, le risorse per mantenere i saldi programmatici - ha aggiunto la Corte dei Conti -. Una scelta che potrebbe incidere sul percorso necessario per ottenere quei mutamenti radicali richiesti dalle condizioni di tutela ambientale. Ciò specie se tali misure non si collocano in un processo di riforma più complessivo, che risponda a criteri di equità e semplificazione del sistema e che restituisca così un ambiente più favorevole alla crescita e alla tutela delle risorse naturali".
Secondo la magistratura contabile, nella relazione presentata per le audizioni delle Commissioni di Camera e Senato sulla manovra, la norma sul contante può contribuire a ridurre l'evasione: "Si ribadisce, pertanto, il convincimento che la limitazione dell'uso del contante, lungi dal costituire la soluzione dei fenomeni di illegalità e di evasione fiscale, può tuttavia contribuire alla riduzione di tali fenomeni", "insieme ad altri strumenti che pure la Manovra di bilancio contempla, quali l'obbligo di pagamento tracciato per talune fattispecie e l'adozione di forme di incentivazione per promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici".
La Manovra, composta da DDl e Dl fiscale, vale 31,7 miliardi nel 2020, 32,6 nel 2021 e 27,4 miliardi nel 2022 questo è quello che certifica la Corte dei Conti, spiegando che gli effetti finanziari sono calcolati facendo riferimento non alle somme allocate nei fondi di spesa (come riduzioni) ma alle fonti primarie (maggiori entrate) del Decreto fiscale che alimentano i Fondi (Fondi per riduzione della pressione fiscale e per contributi pluriennali a copertura delle misure della legge di bilancio).
Se sul piano finanziario le reazioni più recenti dei mercati ''inducono ad un prudente ottimismo, lo stesso non vale per le condizioni della nostra economia, sempre in coda alla graduatoria europea'', ha osservato la magistratura contabile.
La delegazione dell'Istituto guidata dal Presidente Angelo Buscema ha sottolineato come indispensabile il contenimento e la riqualificazione della spesa pubblica: "Un severo percorso di contenimento e riqualificazione della spesa rimane indispensabile'' ha affermato la Corte dei Conti, per la quale occorre, in particolare, ''operare un'attenta selezione delle attività da continuare a finanziare e di quelle da abbandonare; e ciò per rendere compatibile liberare risorse per una riduzione dell'onere fiscale e mantenere i conti pubblici su un percorso di riduzione del debito''.
"Sul fronte delle entrate è sicuramente importante lo sforzo operato per il riassorbimento di sacche di evasione ed elusione fiscale, da perseguire anche con un più esteso ricorso a strumenti di emersione spontanea delle basi imponibili e di più accurata misurazione delle capacità contributive dei cittadini e delle imprese. Il Governo, anche per la difficoltà di procedere ad una ricomposizione della spesa, ha scelto inoltre di ricercare in nuove misure di entrata, per quanto calibrate su obiettivi virtuosi, le risorse per mantenere i saldi programmatici - ha aggiunto la Corte dei Conti -. Una scelta che potrebbe incidere sul percorso necessario per ottenere quei mutamenti radicali richiesti dalle condizioni di tutela ambientale. Ciò specie se tali misure non si collocano in un processo di riforma più complessivo, che risponda a criteri di equità e semplificazione del sistema e che restituisca così un ambiente più favorevole alla crescita e alla tutela delle risorse naturali".
Secondo la magistratura contabile, nella relazione presentata per le audizioni delle Commissioni di Camera e Senato sulla manovra, la norma sul contante può contribuire a ridurre l'evasione: "Si ribadisce, pertanto, il convincimento che la limitazione dell'uso del contante, lungi dal costituire la soluzione dei fenomeni di illegalità e di evasione fiscale, può tuttavia contribuire alla riduzione di tali fenomeni", "insieme ad altri strumenti che pure la Manovra di bilancio contempla, quali l'obbligo di pagamento tracciato per talune fattispecie e l'adozione di forme di incentivazione per promuovere la diffusione dei pagamenti elettronici".
La Manovra, composta da DDl e Dl fiscale, vale 31,7 miliardi nel 2020, 32,6 nel 2021 e 27,4 miliardi nel 2022 questo è quello che certifica la Corte dei Conti, spiegando che gli effetti finanziari sono calcolati facendo riferimento non alle somme allocate nei fondi di spesa (come riduzioni) ma alle fonti primarie (maggiori entrate) del Decreto fiscale che alimentano i Fondi (Fondi per riduzione della pressione fiscale e per contributi pluriennali a copertura delle misure della legge di bilancio).