MONDO
Terzo giorno di tensione
Charlotte, si continua a protestare nonostante il coprifuoco

Centinaia di persone hanno continuato a sfilare per le strade della città statunitense di Charlotte, nonostante il coprifuoco in vigore dalla mezzanotte locale, per la terza notte consecutiva di manifestazioni seguite all'uccisione di un afroamericano da parte di un poliziotto.
Molti manifestanti sono rimasti nelle strade del centro della città del sudest Usa, sotto il controllo della Guardia nazionale. Ieri in serata - prima mattinata di oggi in Italia - la polizia la lanciato dei gas lacrimogeni per disperdere la folla che bloccava un'importante autostrada. Alcuni dei dimostranti si sono sdraiati a terra, mentre gli automobilisti facevano inversioni a "U" per tornare indietro in controsenso.
Nel centro di Charlotte la situazione appariva più calma. Centinaia di manifestanti hanno marciato verso il commissariato di polizia della città, innalzando cartelli che chiedevano: "Smettela di ucciderci". O anche "La resistenza è bella". Veicoli militari Humvee erano dispiegati di fronte all'hotel Omni, scena delle peggiori violenze alla vigilia.
Il sindaco Jennifer Roberts e la polizia hanno proclamato il coprifuoco dalla mezzanotte alle 6 del mattino (ore 12 in Italia). Questa misura sarà in vigore "finché ci sarà l'urgenza e finché non sarà ufficialmente revocato", ha scritto la prima cittadina su Twitter. "Non si può tollerare la violenza. Non si può tollerare la distruzione dei beni", ha detto alla Cnn il governatore repubblicano della Carolina del Nord Pat McCrory. Il presidente Usa Barack Obama ha chiesto moderazione ai dimostranti. "Il presidente crede profondamente al diritto delle persone di protestare. Ma la popolazione non deve utilizzare la scusa della contestazione per commettere atti di violenza o vandalismo", ha detto Josh Earnest, portavoce della Casa bianca. Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha spiegato le violenze di Charlotte con l'abuso di stupefacenti. "La droga - ha detto - gioca un ruolo importantissimo in quello che vedete alla televisione".
Molti manifestanti sono rimasti nelle strade del centro della città del sudest Usa, sotto il controllo della Guardia nazionale. Ieri in serata - prima mattinata di oggi in Italia - la polizia la lanciato dei gas lacrimogeni per disperdere la folla che bloccava un'importante autostrada. Alcuni dei dimostranti si sono sdraiati a terra, mentre gli automobilisti facevano inversioni a "U" per tornare indietro in controsenso.
Nel centro di Charlotte la situazione appariva più calma. Centinaia di manifestanti hanno marciato verso il commissariato di polizia della città, innalzando cartelli che chiedevano: "Smettela di ucciderci". O anche "La resistenza è bella". Veicoli militari Humvee erano dispiegati di fronte all'hotel Omni, scena delle peggiori violenze alla vigilia.
Il sindaco Jennifer Roberts e la polizia hanno proclamato il coprifuoco dalla mezzanotte alle 6 del mattino (ore 12 in Italia). Questa misura sarà in vigore "finché ci sarà l'urgenza e finché non sarà ufficialmente revocato", ha scritto la prima cittadina su Twitter. "Non si può tollerare la violenza. Non si può tollerare la distruzione dei beni", ha detto alla Cnn il governatore repubblicano della Carolina del Nord Pat McCrory. Il presidente Usa Barack Obama ha chiesto moderazione ai dimostranti. "Il presidente crede profondamente al diritto delle persone di protestare. Ma la popolazione non deve utilizzare la scusa della contestazione per commettere atti di violenza o vandalismo", ha detto Josh Earnest, portavoce della Casa bianca. Il candidato repubblicano alla presidenza Donald Trump ha spiegato le violenze di Charlotte con l'abuso di stupefacenti. "La droga - ha detto - gioca un ruolo importantissimo in quello che vedete alla televisione".