MONDO
Gran Canaria
Legato e abbandonato dopo lite, italiano ucciso in Spagna
La vittima era un ex operaio di 42 anni, originario di Cuneo. Arrestate tre persone e altre cinque risultano, a vario titolo, indagate per omicidio, occultamento di cadavere e omissione di soccorso
Un italiano 42enne originario di Cuneo, Andrea Costa, ex operaio metalmeccanico, da un anno sull'isola di Gran Canaria, è morto dopo essere stato picchiato a seguito di una lite scoppiata nel cuore della notte. L'uomo è stato ammanettato, legato e lasciato in casa fino a che è morto. L'uomo per qualche mese aveva gestito un 'Cannabis club', chiuso all'inizio dell'estate, per scadenza del contratto di locazione.
I suoi aguzzini l'avrebbero abbandonato dopo averlo pestato a sangue, nell'appartamento che la vittima condivideva con uno di loro. In un secondo momento avendolo rinvenuto senza vita, il corpo di Costa è stato caricato sull'autovettura di sua proprietà, una Lancia, alla quale poi hanno appiccato il fuoco.
La notizia, rimbalzata dalla Spagna e pubblicata da alcune testate web locali, è stata confermata nella frazione cuneese dove Costa viveva fino a un anno fa, con la moglie e un figlio minorenne.
Secondo i media spagnoli, per la morte del 42enne tre persone sono state arrestate e altre cinque risultano indagate: sono accusate, a vario titolo, di omicidio, occultamento di cadavere e omissione di soccorso.
La vittima, secondo quanto si apprende, aveva lasciato un anno fa il lavoro presso la fabbrica di pneumatici Michelin di Cuneo, licenziandosi. Con la liquidazione aveva aperto un 'Cannabis club' sull'isola, a Carrizal, chiamato La Guaracha. La moglie l'aveva seguito in Spagna, dove la coppia si era sposata, a Vecindario, ma qualche mese fa la donna aveva fatto rientro in Italia per riprendere la sua attività lavorativa. Costa era invece rimasto a Gran Canaria cercando un altro lavoro, come cuoco o cameriere; nel frattempo percepiva un sussidio di disoccupazione.
Secondo la ricostruzione del delitto fatta dalla Guardia Civil e dalla Polizia Giudiziaria di Vecindario, gli 8 indagati, tutti spagnoli, sabato scorso avrebbero consumato droga prima di mettersi a tavola in un ristorante e poi si sarebbero allontanati senza pagare il conto, lasciando Costa da solo nel locale. A tarda notte l'italiano si è ricongiunto con il gruppo e sarebbe scoppiato un violento litigio tra lui e il suo compagno di appartamento, David José. Quest'ultimo lo avrebbe picchiato, ammanettato e nascosto in casa per oltre 24 ore, fino alla morte. Poi avrebbe dato fuoco all'auto della vittima per nascondere l'omicidio.
La scoperta dell'auto bruciata con all'interno il cadavere di Costa risale a lunedì, ma l'identificazione è avvenuta nei giorni successivi. Ieri sera, amici e conoscenti di Costa nella frazione cuneese, dove vivono anche i genitori e la sorella, hanno esposto alcuni lumini alle finestre per ricordare la vittima.
I suoi aguzzini l'avrebbero abbandonato dopo averlo pestato a sangue, nell'appartamento che la vittima condivideva con uno di loro. In un secondo momento avendolo rinvenuto senza vita, il corpo di Costa è stato caricato sull'autovettura di sua proprietà, una Lancia, alla quale poi hanno appiccato il fuoco.
La notizia, rimbalzata dalla Spagna e pubblicata da alcune testate web locali, è stata confermata nella frazione cuneese dove Costa viveva fino a un anno fa, con la moglie e un figlio minorenne.
Secondo i media spagnoli, per la morte del 42enne tre persone sono state arrestate e altre cinque risultano indagate: sono accusate, a vario titolo, di omicidio, occultamento di cadavere e omissione di soccorso.
La vittima, secondo quanto si apprende, aveva lasciato un anno fa il lavoro presso la fabbrica di pneumatici Michelin di Cuneo, licenziandosi. Con la liquidazione aveva aperto un 'Cannabis club' sull'isola, a Carrizal, chiamato La Guaracha. La moglie l'aveva seguito in Spagna, dove la coppia si era sposata, a Vecindario, ma qualche mese fa la donna aveva fatto rientro in Italia per riprendere la sua attività lavorativa. Costa era invece rimasto a Gran Canaria cercando un altro lavoro, come cuoco o cameriere; nel frattempo percepiva un sussidio di disoccupazione.
Secondo la ricostruzione del delitto fatta dalla Guardia Civil e dalla Polizia Giudiziaria di Vecindario, gli 8 indagati, tutti spagnoli, sabato scorso avrebbero consumato droga prima di mettersi a tavola in un ristorante e poi si sarebbero allontanati senza pagare il conto, lasciando Costa da solo nel locale. A tarda notte l'italiano si è ricongiunto con il gruppo e sarebbe scoppiato un violento litigio tra lui e il suo compagno di appartamento, David José. Quest'ultimo lo avrebbe picchiato, ammanettato e nascosto in casa per oltre 24 ore, fino alla morte. Poi avrebbe dato fuoco all'auto della vittima per nascondere l'omicidio.
La scoperta dell'auto bruciata con all'interno il cadavere di Costa risale a lunedì, ma l'identificazione è avvenuta nei giorni successivi. Ieri sera, amici e conoscenti di Costa nella frazione cuneese, dove vivono anche i genitori e la sorella, hanno esposto alcuni lumini alle finestre per ricordare la vittima.