Coronavirus
Coronavirus nel mondo
Covid. Record di contagi a Sydney. Test di massa in Cina: "Non abbassiamo la guardia"
Il numero di casi di Covid-19 nel mondo ha superato i 200 milioni. Nuovi lockdown in Australia. restrizioni e tamponi di massa in molte città della Cina

Record di contagi da coronavirus a Sydney, in Australia, dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati 262 casi, mai così tanti dall'inizio della pandemia. Lo confermano le autorità sanitarie locali, segnalando che dei cinque deceduti per complicanze riconducibili al Covid-19 nell'ultima giornata, nessuno aveva completato il ciclo vaccinale.
Il triste record è stato segnalato mentre ai cinque milioni di abitanti di Sydney è stato chiesto di restare in casa, per limitare la diffusione del contagio. Solo il 20 per cento dei cittadini australiani ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro il Covid-19, sia a causa dello scetticismo della popolazione, sia per la difficoltà di approvvigionamento.
Anche le autorità di Melbourne stanno imponendo a tutti i cittadini l'obbligo di soggiorno a casa per la sesta volta dall'inizio della pandemia. Melbourne e il resto dello stato di Victoria entreranno in un lockdown di sette giorni a partire dalle 20, ora locale, di oggi, ha detto ai giornalisti il premier Daniel Andrews. La seconda città più grande dell'Australia l'anno scorso ha subito uno dei blocchi più lunghi e severi del mondo ed è uscita dal suo ultimo isolamento il 28 luglio scorso."L'avviso degli esperti è che se dovessimo aspettare anche solo pochi giorni, ci sarebbero tutte le possibilità che invece di rimanere rinchiusi per una settimana potremmo esserlo fino a quando non saremo tutti vaccinati", ha detto Andrews.
Cina, nuove restrizioni ai viaggi e test di massa
L'ultimo aggiornamento della Commissione Nazionale per la Sanità cinese vede un lieve calo di contagi, a quota 85 oggi rispetto ai 96 di ieri, e un calo anche nei contagi di trasmissione locale, 62 rispetto ai 71 di ieri, record da gennaio scorso. Le province del Jiangsu e dello Hunan sono i luoghi dove si concentrano i maggiori focolai (contano rispettivamente per 40 e 9 dei contagi interni di oggi) e nel bollettino di oggi compaiono anche altri tre casi a Pechino. Ai contagi accertati si sommano anche 54 casi di infezioni asintomatiche, conteggiate a parte dalla Cina.
Complessivamente sono 93.374 i contagi confermati dall'inizio dell'epidemia e il numero di decessi rimane fermo a quota 4.636. Due terzi dei nuovi casi si sono verificati nello Jiangsu, dove molti contagi sono stati collegati a lavoratori aeroportuali che sono stati infettati dopo aver pulito gli aerei in arrivo da destinazioni internazionali, secondo quanto riferisce oggi il Guardian.
Le autorità hanno emanato ampie restrizioni ai viaggi e ordinato test di massa in intere città, assieme a misure di blocco che interessano decine di milioni di cittadini. Durante una riunione per la prevenzione e il controllo della pandemia a Pechino, il vicepremier Sun Chunlan ha suggerito che l'epidemia di Covid nel Paese non è ancora sotto controllo. Il vice premier cinese ha esortato le autorità locali a mantenere una "presa stretta" sugli sforzi di prevenzione e ad "agire con decisione" sui casi emergenti. "Non possiamo abbassare la guardia neppure per un secondo", ha detto. "Dobbiamo tenere d'occhio aeroporti, porti e vie di terra e i funzionari di vertice devono essere ritenuti responsabili dei fallimenti".

Giappone, nuovi casi relativi ai Giochi
A Tokyo sono stati confermati più di cinquemila casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un record dallo scoppio della pandemia. Il governo giapponese ha deciso di estendere ad altre otto prefetture le restrizioni imposte per contenere la diffusione del coronavirus, facendo così salire a 14 su 47 il numero delle zone sotto emergenza. Il risultato è che il 70 per cento della popolazione giapponese sarà interessata dalle restrizioni. La decisione, che entrerà in vigore domenica, è stata presa mentre corre il contagio nel Paese che sta ospitando le Olimpiadi.
"Le nuove infezioni stanno aumentando a un ritmo senza precedenti", ha detto il ministro dell'Economia Yasutoshi Nishimura. Negli ospedali "la situazione è estremamente grave", ha aggiunto, spiegando che i casi gravi sono raddoppiati nelle ultime due settimane. Poco meno del 31 per cento degli abitanti in Giappone è completamente vaccinato.
Intanto, gli organizzatori delle Olimpiadi hanno registrato 31 nuovi casi di coronavirus relativi ai Giochi di Tokyo nel loro rapporto quotidiano. È il più alto aumento giornaliero di casi legati ai Giochi da quando gli organizzatori hanno iniziato a segnalare casi il 1 luglio. Mercoledì sono stati segnalati 29 casi. Tra le persone colpite un atleta, ancora del nuoto sincronizzato greco. La Grecia si è ritirata dal nuoto sincronizzato all'inizio della settimana dopo che la sua squadra è risultata positiva al virus. Gli ultimi numeri portano a 353 il totale dei test positivi legati alle Olimpiadi.
India, nuovo picco nel Kerala
In India sono quasi 43mila i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità indiano, aggiornando a 31.812.114 il totale dei contagiati, 42.982 in più rispetto a ieri. A essere maggiormente colpito è lo stato del Kerala, dove sono stati confermati 22.414 casi positivi nell'ultima giornata e 108 decessi. Sono invece 533 le persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, facendo salire a 426.290 il totale delle vittime.

Stati Uniti, riaprire ai vaccinati
Gli Stati Uniti, i cui confini rimangono chiusi a molti viaggiatori stranieri compresi gli europei, intendono aprire l'accesso al proprio territorio alle persone completamente vaccinate. Washington sta sviluppando un "approccio graduale che significherebbe, con limitate eccezioni, che tutti i cittadini stranieri che arrivano negli Stati Uniti - da tutti i paesi - dovrebbero essere completamente immunizzati", ha detto la fonte, senza fornire ulteriori dettagli. I gruppi di lavoro dedicati a questo tema "stanno sviluppando una politica per essere pronti, quando sarà il momento, a muoversi verso questo nuovo sistema", ha affermato il funzionario Usa, citato dall'Afp.
Al momento, i viaggiatori provenienti dall'Europa, dall'India, dal Brasile o dalla Cina non possono entrare negli Stati Uniti, se non per specifici motivi impellenti. Finora Washington era rimasta sorda alle richieste di reciprocità, in particolare da parte degli europei. Mentre i Paesi dell'Unione Europea hanno deciso di riaprire le proprie frontiere agli americani, purché vaccinati contro il Covid-19 o in possesso di un test negativo, i viaggiatori provenienti dall'area Schengen, dal Regno Unito e dall'Irlanda non possono entrare negli Stati Uniti dal mese di marzo 2020.
Il punto sulla pandemia
Il numero di casi di Covid-19 nel mondo ha superato i 200 milioni. Stati Uniti, India e Brasile sono i Paesi col maggior numero di contagi, secondo un report indipendente della Johns Hopkins University. Il contatore dell'università americana segna a livello planetario 200.242.092 contagi. Il numero dei casi in tutto il mondo è duplicato in poco più di sei mesi: lo scorso 26 gennaio si erano raggiunti i 100 milioni di contagi. Ciò significa che ai 200 milioni di casi si è arrivati nella metà del tempo necessaria a contare i primi 100 milioni, considerato che si è toccata questa cifra più di un anno dopo la scoperta dei primi casi di Covid-19 a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019.
Il nuovo record arriva in un momento di crescente preoccupazione globale per la diffusione della variante Delta del nuovo coronavirus, che è due volte più trasmissibile rispetto a quello iniziale che ha scatenato la pandemia e che può generare un maggior numero di ricoveri.
L'Oms-Organizzazione mondiale della Salute ha segnalato la scorsa settimana che le infezioni da Covid si sono duplicate nell'ultimo mese in cinque delle sue regioni geografiche, proprio per la circolazione della variante Delta, ormai presente in almeno 124 Paesi. Secondo i dati della Johns Hopkins, negli Stati Uniti si contano oltre 35,3 milioni di contagiati. Segue l'India con 31,7 milioni, Brasile con 19,9 milioni, Russia e Francia, entrambe con 6,2 milioni, Regno Unito con 5,9 milioni e Turchia con 5,8 milioni. Completano l'elenco Argentina (4,9 milioni), Colombia (4,8 milioni) e Spagna (4,5 milioni). Il numero di decessi a livello mondiale supera i 4,2 milioni, dei quali oltre 614 mila negli Stati Uniti, più di 558 mila in Brasile, oltre 425 mila in India, più di 241 mila in Messico e oltre 196 mila in Perù.
Il triste record è stato segnalato mentre ai cinque milioni di abitanti di Sydney è stato chiesto di restare in casa, per limitare la diffusione del contagio. Solo il 20 per cento dei cittadini australiani ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro il Covid-19, sia a causa dello scetticismo della popolazione, sia per la difficoltà di approvvigionamento.
Anche le autorità di Melbourne stanno imponendo a tutti i cittadini l'obbligo di soggiorno a casa per la sesta volta dall'inizio della pandemia. Melbourne e il resto dello stato di Victoria entreranno in un lockdown di sette giorni a partire dalle 20, ora locale, di oggi, ha detto ai giornalisti il premier Daniel Andrews. La seconda città più grande dell'Australia l'anno scorso ha subito uno dei blocchi più lunghi e severi del mondo ed è uscita dal suo ultimo isolamento il 28 luglio scorso."L'avviso degli esperti è che se dovessimo aspettare anche solo pochi giorni, ci sarebbero tutte le possibilità che invece di rimanere rinchiusi per una settimana potremmo esserlo fino a quando non saremo tutti vaccinati", ha detto Andrews.
Cina, nuove restrizioni ai viaggi e test di massa
L'ultimo aggiornamento della Commissione Nazionale per la Sanità cinese vede un lieve calo di contagi, a quota 85 oggi rispetto ai 96 di ieri, e un calo anche nei contagi di trasmissione locale, 62 rispetto ai 71 di ieri, record da gennaio scorso. Le province del Jiangsu e dello Hunan sono i luoghi dove si concentrano i maggiori focolai (contano rispettivamente per 40 e 9 dei contagi interni di oggi) e nel bollettino di oggi compaiono anche altri tre casi a Pechino. Ai contagi accertati si sommano anche 54 casi di infezioni asintomatiche, conteggiate a parte dalla Cina.
Complessivamente sono 93.374 i contagi confermati dall'inizio dell'epidemia e il numero di decessi rimane fermo a quota 4.636. Due terzi dei nuovi casi si sono verificati nello Jiangsu, dove molti contagi sono stati collegati a lavoratori aeroportuali che sono stati infettati dopo aver pulito gli aerei in arrivo da destinazioni internazionali, secondo quanto riferisce oggi il Guardian.
Le autorità hanno emanato ampie restrizioni ai viaggi e ordinato test di massa in intere città, assieme a misure di blocco che interessano decine di milioni di cittadini. Durante una riunione per la prevenzione e il controllo della pandemia a Pechino, il vicepremier Sun Chunlan ha suggerito che l'epidemia di Covid nel Paese non è ancora sotto controllo. Il vice premier cinese ha esortato le autorità locali a mantenere una "presa stretta" sugli sforzi di prevenzione e ad "agire con decisione" sui casi emergenti. "Non possiamo abbassare la guardia neppure per un secondo", ha detto. "Dobbiamo tenere d'occhio aeroporti, porti e vie di terra e i funzionari di vertice devono essere ritenuti responsabili dei fallimenti".

Giappone, nuovi casi relativi ai Giochi
A Tokyo sono stati confermati più di cinquemila casi di coronavirus nelle ultime 24 ore, un record dallo scoppio della pandemia. Il governo giapponese ha deciso di estendere ad altre otto prefetture le restrizioni imposte per contenere la diffusione del coronavirus, facendo così salire a 14 su 47 il numero delle zone sotto emergenza. Il risultato è che il 70 per cento della popolazione giapponese sarà interessata dalle restrizioni. La decisione, che entrerà in vigore domenica, è stata presa mentre corre il contagio nel Paese che sta ospitando le Olimpiadi.
"Le nuove infezioni stanno aumentando a un ritmo senza precedenti", ha detto il ministro dell'Economia Yasutoshi Nishimura. Negli ospedali "la situazione è estremamente grave", ha aggiunto, spiegando che i casi gravi sono raddoppiati nelle ultime due settimane. Poco meno del 31 per cento degli abitanti in Giappone è completamente vaccinato.
Intanto, gli organizzatori delle Olimpiadi hanno registrato 31 nuovi casi di coronavirus relativi ai Giochi di Tokyo nel loro rapporto quotidiano. È il più alto aumento giornaliero di casi legati ai Giochi da quando gli organizzatori hanno iniziato a segnalare casi il 1 luglio. Mercoledì sono stati segnalati 29 casi. Tra le persone colpite un atleta, ancora del nuoto sincronizzato greco. La Grecia si è ritirata dal nuoto sincronizzato all'inizio della settimana dopo che la sua squadra è risultata positiva al virus. Gli ultimi numeri portano a 353 il totale dei test positivi legati alle Olimpiadi.
India, nuovo picco nel Kerala
In India sono quasi 43mila i nuovi casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità indiano, aggiornando a 31.812.114 il totale dei contagiati, 42.982 in più rispetto a ieri. A essere maggiormente colpito è lo stato del Kerala, dove sono stati confermati 22.414 casi positivi nell'ultima giornata e 108 decessi. Sono invece 533 le persone che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore, facendo salire a 426.290 il totale delle vittime.

Stati Uniti, riaprire ai vaccinati
Gli Stati Uniti, i cui confini rimangono chiusi a molti viaggiatori stranieri compresi gli europei, intendono aprire l'accesso al proprio territorio alle persone completamente vaccinate. Washington sta sviluppando un "approccio graduale che significherebbe, con limitate eccezioni, che tutti i cittadini stranieri che arrivano negli Stati Uniti - da tutti i paesi - dovrebbero essere completamente immunizzati", ha detto la fonte, senza fornire ulteriori dettagli. I gruppi di lavoro dedicati a questo tema "stanno sviluppando una politica per essere pronti, quando sarà il momento, a muoversi verso questo nuovo sistema", ha affermato il funzionario Usa, citato dall'Afp.
Al momento, i viaggiatori provenienti dall'Europa, dall'India, dal Brasile o dalla Cina non possono entrare negli Stati Uniti, se non per specifici motivi impellenti. Finora Washington era rimasta sorda alle richieste di reciprocità, in particolare da parte degli europei. Mentre i Paesi dell'Unione Europea hanno deciso di riaprire le proprie frontiere agli americani, purché vaccinati contro il Covid-19 o in possesso di un test negativo, i viaggiatori provenienti dall'area Schengen, dal Regno Unito e dall'Irlanda non possono entrare negli Stati Uniti dal mese di marzo 2020.
Il punto sulla pandemia
Il numero di casi di Covid-19 nel mondo ha superato i 200 milioni. Stati Uniti, India e Brasile sono i Paesi col maggior numero di contagi, secondo un report indipendente della Johns Hopkins University. Il contatore dell'università americana segna a livello planetario 200.242.092 contagi. Il numero dei casi in tutto il mondo è duplicato in poco più di sei mesi: lo scorso 26 gennaio si erano raggiunti i 100 milioni di contagi. Ciò significa che ai 200 milioni di casi si è arrivati nella metà del tempo necessaria a contare i primi 100 milioni, considerato che si è toccata questa cifra più di un anno dopo la scoperta dei primi casi di Covid-19 a Wuhan, in Cina, nel dicembre 2019.
Il nuovo record arriva in un momento di crescente preoccupazione globale per la diffusione della variante Delta del nuovo coronavirus, che è due volte più trasmissibile rispetto a quello iniziale che ha scatenato la pandemia e che può generare un maggior numero di ricoveri.
L'Oms-Organizzazione mondiale della Salute ha segnalato la scorsa settimana che le infezioni da Covid si sono duplicate nell'ultimo mese in cinque delle sue regioni geografiche, proprio per la circolazione della variante Delta, ormai presente in almeno 124 Paesi. Secondo i dati della Johns Hopkins, negli Stati Uniti si contano oltre 35,3 milioni di contagiati. Segue l'India con 31,7 milioni, Brasile con 19,9 milioni, Russia e Francia, entrambe con 6,2 milioni, Regno Unito con 5,9 milioni e Turchia con 5,8 milioni. Completano l'elenco Argentina (4,9 milioni), Colombia (4,8 milioni) e Spagna (4,5 milioni). Il numero di decessi a livello mondiale supera i 4,2 milioni, dei quali oltre 614 mila negli Stati Uniti, più di 558 mila in Brasile, oltre 425 mila in India, più di 241 mila in Messico e oltre 196 mila in Perù.