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MONDO

Numerosi episodi violenti contro la comunità ebraica

Rabbino pestato a Kiev, in aumento atti razzisti

Un gruppo di ex agenti delle forze speciali dell’esercito israeliano è a Kiev per organizzare corsi di autodifesa

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La sinagoga di Zaporizhia

A Kiev, due sconosciuti hanno aggredito e picchiato brutalmente con dei bastoni il rabbino Gilel Koen. Gli aggressori hanno dapprima ingiuriato la vittima, chiamandolo "giudeo" e poi sono scappati a bordo di un'auto. Il rabbino ha riportato ferite e tagli su un braccio ed una gamba. 
Negli ultimi mesi a Kiev c’è stata un’impennata di aggressioni razziste.
Il 17 gennaio, un trentenne appartenente alla comunità ebraica era stato accoltellato e ridotto in fin di vita. Qualche giorno prima era stato aggredito un cittadino israeliano, insegnante di lingua ebraica in una scuola religiosa locale.
Il 18 gennaio, nei pressi di una sinagoga di Kiev, alcuni appartenenti alla comunità ebraica avevano fermato un uomo che pedinava i visitatori e prendeva nota dell'orario e dell'itinerario del loro ritorno a casa. A febbraio era stata profanata la sinagoga Ner-Tamid a Simferopoli con svastiche e scritte antisemite. Qualche giorno prima erano state lanciate bombe molotov contro la sinagoga di Zaporizhia.

Un gruppo di ex agenti delle forze speciali dell’esercito israeliano è giunto di recente a Kiev per organizzare corsi di combattimento corpo a corpo e di autodifesa rivolti alla comunità ebraica locale.