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TECH

Ha 29 anni, faceva parte di un gruppo che operava negli Stati Uniti

Da Napoli al New Jersey, l'hacker che ha infettato 13 mila computer

Si è dichiarato colpevole davanti alla Corte federale statunitense l'hacker ucraino arrestato a Napoli e conosciuto con una decina di nickname diversi. L'accusa è di associazione a delinquere per frode informatica e furto di identità 

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New Jersey
L'hacker ucraino Sergey Vovnenko, estradato dall'Italia negli Usa lo scorso autunno, si è dichiarato colpevole di aver infettato circa 13mila computer. Vovnenko - alias "Tomas Rimkis", "Flycracker", "Flyck", "Fly", "Centurion", "MUXACC1", "Stranier", e "Darklife" - era stato arrestato a Napoli nel giugno 2014 a Napoli al termine di un'indagine internazionale condotta dai Servizi Segreti americani in collaborazione con la Polizia postale. L'hacker 29enne è accusato di aver fatto parte di un'organizzazione criminale internazionale che, dal settembre 2010 ad agosto 2012, ha infettato pc di privati e  aziende con sede negli Stati Uniti, principalmente nel New Jersey.    

Per violare la sicurezza dei dispositivi, il gruppo utilizzava il malware "Zeus" per accedere a dati personali e credenziali di accesso, tra cui le password dei conti correnti bancari e delle carte di credito degli utenti.

Vovnenko, risultato alla polizia essere un amministratore specializzato di diversi forum on line, si serviva delle piattaforme per la vendita dei dati rubati con un "listino prezzi" a disposizione della "clientela". I forum servivano anche per condividere informazioni ed aggiornamenti sulle attività di pirateria informatica.  All'hacker ucraino, sotto processo davanti alla Corte federale di Newark, è stata contestata l'associazione per delinquere per compiere i reati di frode telematica e furto di identità aggravato.