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MONDO

"Ci si aspettava scarcerazione"

Zaki, ancora 15 giorni di reclusione

Lo studente dell'università di Bologna è in carcere da quasi un anno in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva su Internet

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Altri 15 giorni di reclusione per Patrick Zaki, lo studente dell'università di Bologna in carcere da quasi un anno in Egitto con l'accusa di propaganda sovversiva su Internet. Lo ha comunicato all'Ansa una delle legali, Hoda Nasrallah, aggiungendo che "ci si aspettava una scarcerazione". L'udienza di Zaki - in cui sono stati discussi decine di altri casi - si è svolta domenica, ma la sentenza è stata comunicata soltanto oggi.

Secondo l'ong Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), con cui lo studente collaborava prima dell'arresto, avvenuto 11 mesi fa, il rinnovo della detenzione per 15 giorni  e non 45, come, stando alla legge, avviene in questi casi, potrebbe essere buon segno. 

Il 29enne era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio scorso e, secondo Amnesty, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni. Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano dei 'fake' ma che per le autorità egiziane hanno configurato fra l'altro i reati di "diffusione di notizie false, l'incitamento alla protesta e l'istigazione alla violenza e ai crimini terroristici".  Patrick, attualmente detenuto nel settore per indagati del carcere cairota di Tora, stava compiendo studi all'Alma Mater bolognese in un Master biennale in studi di genere ed era stato arrestato al momento di rientrare in Egitto per una vacanza.

Amnesty: "Disprezzo per la dignità dei detenuti"
Con la decisione di rinnovare di altri 15 giorni la detenzione preventiva di Patrick, dopo 48 ore di attesa dell'esito dell'udienza di domenica, le autorità giudiziarie egiziane hanno mostrato ulteriormente il loro disprezzo per il rispetto e la dignità dei detenuti. Quindici giorni vuol dire che arriveremo a ridosso dell'anniversario dall'arresto di Patrick, è una detenzione che, ribadiamo, è illegale, arbitraria, infondata e immotivata". Così Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha commentato il prolungamento della custodia in carcere di Patrick Zaki, il ricercatore iscritto all'Università di Bologna detenuto in Egitto.  

Un anno fa l'arresto
A febbraio cade il primo triste anniversario dell'arresto di Patrick Zaki. Amnesty International Italia, MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti e Voci per la Libertà organizza per l'occasione  'Voci X Patrick - Maratona musicale per chiedere la liberazione di Patrick Zaki', un evento per chiedere l'immediato rilascio dello studente egiziano, che è "detenuto in carcere come prigioniero di coscienza a causa del suo lavoro per i diritti umani e per le sue opinioni politiche espresse sui social media". Poi l'invito al mondo della musica: "Chiediamo agli artisti di aderire all'evento programmato l'8 febbraio con un video di una performance musicale di qualche minuto dedicata a Free Patrick Zaki. Dedichiamo questa iniziativa a tutti i prigionieri di coscienza che sono stati rapiti, torturati, scomparsi e detenuti illegalmente. E a tutte quelle giovani donne e uomini che viaggiano per il mondo per studiare, ricercare, condividere e costruire una società migliore".