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SCIENZA

Un ematologo alla guida

Stamina, Lorenzin nomina nuovo comitato. Michele Baccarani presidente

Quattro stranieri e tre italiani nel gruppo individuato dal ministero della Salute. Tra loro esperti di staminali mesenchimali e cellule neurologiche. Vannoni amareggiato per l'esclusione di Ferrari

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Toccherà ad un nuovo gruppo di sette esperti, tre italiani e quattro stranieri, stabilire se c'è fondamento scientifico nel metodo Stamina. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto di nomina del Comitato scientifico per la sperimentazione. Il presidente è l’ematologo Michele Baccarani, 72 anni, bolognese, docente in pensione dall'1 novembre 2012.

Esattamente tre mesi fa, il 4 dicembre, il Tar del Lazio aveva sospeso il parere del comitato scientifico contrario alla sperimentazione, accogliendo un ricorso di Davide Vannoni, padre del metodo Stamina. Il ministero annunciò subito la nomina, a breve, di un nuovo comitato scientifico per la valutazione.

L'operazione di scelta degli esperti, nel tempo, si è complicata. Il 28 dicembre il ministero annuncia di avere individuato il nuovo gruppo, che avrebbe dovuto essere guidato da Mauro Ferrari, presidente e ceo dello Houston Methodist Research Institute: un curriculum di prestigio, accolto con favore anche dallo stesso Vannoni. Ma lo scienziato, durante una trasmissione televisiva, rilascia fa alcuni commenti che indicano un’apertura nei confronti di Stamina. La sua nomia salta e costringe il ministro Lorenzin a individuare una nuova squadra.

Il ministro ha inviato un ringraziamento a tutti gli esperti contattati in questi mesi, compreso lo stesso Ferrari: “Posso dire solo che lavorerò assieme a gente di peso professionale assoluto. Sono sollevato, sarà una decisione collegiale'', ha detto Baccarani.

Anche gli altri due italiani del comitato sono ematologi: Giuseppe Leone è stato per 17 anni direttore dell'Istituto di Ematologia e per 18 anni direttore della Scuola di Specializzazione di Ematologia alla Facoltà di Medicina e Chirurgia della Università Cattolica di Roma. E’ esperto di malattie del sangue, anche di origine tumorale. Mario Boccadoro invece dirige il reparto di ematologia dell'ospedale Molinette di Torino e ha dedicato buona parte delle sue ricerche al mieloma multiplo, un particolare tumore che colpisce alcune cellule del sistema immunitario.

Fra i quattro componenti stranieri compare il nome di Ana Cumano, una ricercatrice di nazionalità portoghese che dirige la 'Lymphopoiesis Unit' e che si occupa della generazione dei linfociti, una parte delle cellule immunitarie del sangue, dell'Institut Pasteur di Parigi. Curt Freed invece lavora all'universita' del Colorado dove dirige il laboratorio che studia i neurotrasmettitori. Tra le ricerche principali del suo gruppo c'e' la trasformazione di cellule staminali embrionali in recettori della dopamina per la cura del Parkinson. Sempre dagli Stati Uniti arriverà invece Sally Temple, ricercatrice inglese cofondatrice del Neural Stem Cell Institute di Rensselaer, nello stato di New York. L'istituto, che ha 30 ricercatori, si occupa di come utilizzare le cellule neurali per curare problemi a occhi, cervello e midollo spinale. A completare il comitato Mustapha Kassem, un endocrinologo egiziano che lavora all'Odense Universitets hospital, in Danimarca e studia tra le altre cose le cellule mesenchimali, quelle coinvolte nel cosiddetto metodo Stamina, e le loro potenziali differenziazioni.

Amareggiato e stupito per l'esclusione di Mauro Ferrari si è detto invece Davide Vannoni: ''Avevamo espresso apprezzamento nei suoi confronti perche' aveva avviato un percorso di confronto con i malati. Non conosco i nuovi esperti - ha concluso Vannoni - mi riservo di dare un giudizio dopo essermi confrontato con il nuovo comitato''.