SPORT
serie A
La Roma crolla in casa, derby salvezza al Frosinone
Giallorossi ancora sotto shock dopo il tracollo di Barcellona: contestati dal pubblico dopo lo 0-2 subito dall'Atalanta. Frosinone quartultimo grazie alla vittoria sul Verona, che resta solo in coda alla classifica a causa del successo del Carpi col Genoa. All'Udinese il derby del nord-est con il Chievo.

Tonfo casalingo della Roma, battuta 2-0 da un’ottima Atalanta. Clima rovente all’Olimpico, con il pubblico che seppellisce di fischi la squadra a fine partita. Va al Frosinone il derby salvezza con il Verona, ultimo da solo in classifica in virtù del successo del Carpi in casa del Genoa. Vittoria esterna anche dell’Udinese a spese del Chievo. Questi i risultati dei match pomeridiani della quattordicesima giornata di serie A. Alle 18 Empoli-Lazio, in serata Palermo-Juventus.
Roma-Atalanta 0-2
Il fantasma del Barcellona aleggia sull’Olimpico. I giallorossi dimostrano di non aver assorbito il rovescio del Camp Nou e affondano al cospetto di una formazione che fa dell’organizzazione di gioco il suo punto forte. Squadra e tecnico contestati a fine partita. Non escluse mosse clamorose.
La partita. Garcia dà un turno di riposo a Szczesny e in porta c’è De Sanctis, Castàn torna al centro della difesa in coppia con Manolas, il centrocampo è incardinato su De Rossi con Pjanić e Nainggolan larghi, il tridente è formato da Iturbe, Džeko e Falqué. Reja deve fare a meno dell’infortunato Pinilla in attacco, dove Denis gioca punta centrale, con Maxi Moralez e il “Papu” Gomez ai lati.
Sportiello chiude bene il primo palo su incursione da destra di Pjanić. Ci provano Džeko e Iturbe, ma senza inquadrare la porta. Roma in confusione. Digne perde palla in uscita, Gomez non si fa pregare e con un gran destro dal limite fa secco De Sanctis (40’). Fischi dell’Olimpico all’intervallo.
Assalto giallorosso in apertura di ripresa. Cigarini respinge sulla linea un colpo di testa sporco di Pjanić. Ma l’Atalanta non sta a guardare. Maxi Moralez si divora il raddoppio, arrivando a tu per tu con De Sanctis e lasciandosi ipnotizzare dal portiere. Entra Maicon per Florenzi, ma la sua partita dura poco: il brasiliano atterra Gomez e si becca il cartellino rosso provocando il rigore che Denis trasforma (81’). Resta in dieci anche l’Atalanta, per il secondo cartellino giallo a Stendardo a causa di un fallo di mano dubbio (87’). Durante il recupero di 5’ gli orobici restano addirittura in nove per la doppia ammonizione di Grassi (93’). Contestazione generale al fischio finale di Calvarese. Roma inchidata al quarto posto a 27 punti, Atalanta a 21.
Chievo-Udinese 2-3
Sorpasso a nord-est. I friulani trovano la vittoria in trasferta dopo due sconfitte di fila e superano in classifica i clivensi: 18 punti contro 16.
Maran schiera il 4-3-1-2, con Birsa a ispirare Paloschi e Meggiorini. 3-5-2 per Colantuono, con Théréau e Aguirre (Di Natale dal 74’).
Birsa impegna Karnezis su punizione, poi solo il palo nega il gol a Gamberini. Il gol è nell’aria. Meggiorini sfonda a destra, sul suo centro Birsa prima viene rimpallato poi di testa colpisce la traversa, il primo ad arrivare sul pallone è Paloschi che firma la sesta rete in campionato (26’). Padroni di casa ancora pericolosi. Karnezis chiude la porta su colpo di testa di Paloschi. Il pari dell’Udinese arriva su autogol di Frey su traversone di Widmer (43’). Ripresa. Vantaggio esterno con gol dell’ex: Théréau (in posizione sospetta) beffa Bizzarri di tacco su conclusione sbilenca di Iturra (47’). Pregevole anche il momentaneo pari del Chievo: Inglese, subentrato a Meggorini al 61’, controlla al limite e con una gran botta fulmina Karnezis (72’). La partita la decide il quinto successo personale Théréau, realizzato con un delizioso colpo sotto (80’). Nel recupero occasioni per i friulani: traversa di Ali Adnan e paratona di Bizzarri su Di Natale.
Genoa-Carpi 1-2
Seconda vittoria degli emiliano che abbandonano l’ultimo posto in classifica. Non riesce a trovare continuità la squadra di Gasperini, che stazione a metà classifica.
Lazović e Gakpé con Pavoletti nell’attacco del 3-4-3 del Grifone. Nel 4-4-2 di Castori, Lollo e Mbakogu sono le punte.
Dopo appena 6’ Genoa in inferiorità numerica: Pavoletti rifila una gomitata a Gagliolo e si vede sventolare il cartellino rosso dal signor Gavillucci. I padroni di casa non si scompongono e subito dopo segnano: Figueiras trova il diagonale vincente dopo un rimpallo (8’). Doppia occasione Carpi: prima Perin sventa su Martinho, poi Zaccardo manda fuori. Nella ripresa il ribaltone, propiziato dall’ingresso da Borriello al 51’ per Matos. L’ex genoano realizza il gol del pareggio con un diagonale da sinistra che batte Perin sul secondo palo (57’). Borriello si propone poi in versione assistman, servendo Zaccardo tutto a destra per il destro che batte Perin sul primo palo (80’). Genoa fermo a 16 punti, Carpi penultimo a 9.
Frosinone-Hellas Verona 3-2
Ciociari fuori dalla zona retrocessione, quartultimi a 14 punti, uno in più del Bologna. Scaligeri ancora unica squadra senza vittorie e da soli al fondo della classifica a 6 punti.
Stellone ritrova Dionisi dopo la squalifica e lo mette in campo insieme a Daniel Ciofani in attacco. Mandorlini osa Toni dal primo minuto, a formare il tridente con Siligardi e Juanito Gomez.
Parte anche bene l’Hellas. Toni sfiora la deviazione su traversone di Siligardi. Poi la svolta. Rafael colpisce Paganini con una gomitata, Rizzoli lo espelle e decreta il rigore per i padroni di casa; il secondo portiere Gollini entra per Siligardi, ma riesce solo a toccare il tiro dal dischetto di Ciofani (22’). Immediata reazione scaligera con un’incornata di Toni su corner, Leali sventa alla grande. Raddoppio del Frosinone prima del riposo. Ciofani trova la girata di testa su cross da sinistra di Crivello (40’). A inizio ripresa pratica chiusa con Dionisi su assist di Sammarco (48’). Il Verona tenta una rimonta disperata. Viviani segna direttamente su punizione bassa che filtra in mezzo alla barriera (69’). Su corner dello stesso Viviani, Moras insacca indisturbato di testa (75’). Ma non basta. Panchina di Mandorlini appensa a un filo.
Ora Empoli-Lazio, poi Palermo-Juve. Lunedì Sassuolo-Fiorentina alle 19, alle 21 Napoli-Inter.
Roma-Atalanta 0-2
Il fantasma del Barcellona aleggia sull’Olimpico. I giallorossi dimostrano di non aver assorbito il rovescio del Camp Nou e affondano al cospetto di una formazione che fa dell’organizzazione di gioco il suo punto forte. Squadra e tecnico contestati a fine partita. Non escluse mosse clamorose.
La partita. Garcia dà un turno di riposo a Szczesny e in porta c’è De Sanctis, Castàn torna al centro della difesa in coppia con Manolas, il centrocampo è incardinato su De Rossi con Pjanić e Nainggolan larghi, il tridente è formato da Iturbe, Džeko e Falqué. Reja deve fare a meno dell’infortunato Pinilla in attacco, dove Denis gioca punta centrale, con Maxi Moralez e il “Papu” Gomez ai lati.
Sportiello chiude bene il primo palo su incursione da destra di Pjanić. Ci provano Džeko e Iturbe, ma senza inquadrare la porta. Roma in confusione. Digne perde palla in uscita, Gomez non si fa pregare e con un gran destro dal limite fa secco De Sanctis (40’). Fischi dell’Olimpico all’intervallo.
Assalto giallorosso in apertura di ripresa. Cigarini respinge sulla linea un colpo di testa sporco di Pjanić. Ma l’Atalanta non sta a guardare. Maxi Moralez si divora il raddoppio, arrivando a tu per tu con De Sanctis e lasciandosi ipnotizzare dal portiere. Entra Maicon per Florenzi, ma la sua partita dura poco: il brasiliano atterra Gomez e si becca il cartellino rosso provocando il rigore che Denis trasforma (81’). Resta in dieci anche l’Atalanta, per il secondo cartellino giallo a Stendardo a causa di un fallo di mano dubbio (87’). Durante il recupero di 5’ gli orobici restano addirittura in nove per la doppia ammonizione di Grassi (93’). Contestazione generale al fischio finale di Calvarese. Roma inchidata al quarto posto a 27 punti, Atalanta a 21.
Chievo-Udinese 2-3
Sorpasso a nord-est. I friulani trovano la vittoria in trasferta dopo due sconfitte di fila e superano in classifica i clivensi: 18 punti contro 16.
Maran schiera il 4-3-1-2, con Birsa a ispirare Paloschi e Meggiorini. 3-5-2 per Colantuono, con Théréau e Aguirre (Di Natale dal 74’).
Birsa impegna Karnezis su punizione, poi solo il palo nega il gol a Gamberini. Il gol è nell’aria. Meggiorini sfonda a destra, sul suo centro Birsa prima viene rimpallato poi di testa colpisce la traversa, il primo ad arrivare sul pallone è Paloschi che firma la sesta rete in campionato (26’). Padroni di casa ancora pericolosi. Karnezis chiude la porta su colpo di testa di Paloschi. Il pari dell’Udinese arriva su autogol di Frey su traversone di Widmer (43’). Ripresa. Vantaggio esterno con gol dell’ex: Théréau (in posizione sospetta) beffa Bizzarri di tacco su conclusione sbilenca di Iturra (47’). Pregevole anche il momentaneo pari del Chievo: Inglese, subentrato a Meggorini al 61’, controlla al limite e con una gran botta fulmina Karnezis (72’). La partita la decide il quinto successo personale Théréau, realizzato con un delizioso colpo sotto (80’). Nel recupero occasioni per i friulani: traversa di Ali Adnan e paratona di Bizzarri su Di Natale.
Genoa-Carpi 1-2
Seconda vittoria degli emiliano che abbandonano l’ultimo posto in classifica. Non riesce a trovare continuità la squadra di Gasperini, che stazione a metà classifica.
Lazović e Gakpé con Pavoletti nell’attacco del 3-4-3 del Grifone. Nel 4-4-2 di Castori, Lollo e Mbakogu sono le punte.
Dopo appena 6’ Genoa in inferiorità numerica: Pavoletti rifila una gomitata a Gagliolo e si vede sventolare il cartellino rosso dal signor Gavillucci. I padroni di casa non si scompongono e subito dopo segnano: Figueiras trova il diagonale vincente dopo un rimpallo (8’). Doppia occasione Carpi: prima Perin sventa su Martinho, poi Zaccardo manda fuori. Nella ripresa il ribaltone, propiziato dall’ingresso da Borriello al 51’ per Matos. L’ex genoano realizza il gol del pareggio con un diagonale da sinistra che batte Perin sul secondo palo (57’). Borriello si propone poi in versione assistman, servendo Zaccardo tutto a destra per il destro che batte Perin sul primo palo (80’). Genoa fermo a 16 punti, Carpi penultimo a 9.
Frosinone-Hellas Verona 3-2
Ciociari fuori dalla zona retrocessione, quartultimi a 14 punti, uno in più del Bologna. Scaligeri ancora unica squadra senza vittorie e da soli al fondo della classifica a 6 punti.
Stellone ritrova Dionisi dopo la squalifica e lo mette in campo insieme a Daniel Ciofani in attacco. Mandorlini osa Toni dal primo minuto, a formare il tridente con Siligardi e Juanito Gomez.
Parte anche bene l’Hellas. Toni sfiora la deviazione su traversone di Siligardi. Poi la svolta. Rafael colpisce Paganini con una gomitata, Rizzoli lo espelle e decreta il rigore per i padroni di casa; il secondo portiere Gollini entra per Siligardi, ma riesce solo a toccare il tiro dal dischetto di Ciofani (22’). Immediata reazione scaligera con un’incornata di Toni su corner, Leali sventa alla grande. Raddoppio del Frosinone prima del riposo. Ciofani trova la girata di testa su cross da sinistra di Crivello (40’). A inizio ripresa pratica chiusa con Dionisi su assist di Sammarco (48’). Il Verona tenta una rimonta disperata. Viviani segna direttamente su punizione bassa che filtra in mezzo alla barriera (69’). Su corner dello stesso Viviani, Moras insacca indisturbato di testa (75’). Ma non basta. Panchina di Mandorlini appensa a un filo.
Ora Empoli-Lazio, poi Palermo-Juve. Lunedì Sassuolo-Fiorentina alle 19, alle 21 Napoli-Inter.