Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-a8ab3b43-15b2-49c8-b768-d91b3a1e75b5.html | rainews/live/ | true
MONDO

La sentenza

Fukushima, governo e centrale dovranno pagare danni del disastro nucleare

A sei anni dal disastro nucleare, arriva la condanna della Corte distrettuale di Fukushima. I danni ammontano a 3,7 milioni di euro

Condividi
Il governo giapponese e il gestore della centrale nucleare di Fukushima, la Tokyo Electric Power (Tepco) dovranno pagare i danni ai 3.800 cittadini coinvolti nell'incidente risalente al marzo del 2011. 

500 milioni di yen di danni
È la decisione della Corte distrettuale di Fukushima, che prevede un pagamento di 500 milioni di yen (circa 3,7 milioni euro), la somma più altra tra le circa trenta azioni legali portate avanti da diecimila residenti dalla catastrofe nucleare seguita al sisma e al successivo tsunami. La Corte ha detto che il governo non ha incentivato la Tepco nel migliorare le misure di sicurezza, nonostante fossero noti i rischi tsunami nella regione.

Iter processuale
Si tratta della terza sentenza contro la Tepco, dopo quella del tribunale di Meabshi del marzo scorso e quelle della Corte di Chiba di un mese fa, l'unica ad aver escluso la responsabilità dello Stato. A distanza di sei anni dal disastro, sono ancora 55mila le persone sfollate all'interno della prefettura di Fukushima e nelle zone adiacenti.

Cosa era successo
 L’11 marzo 2011 un devastante tsunami con onde alte fino a 40 metri, generato da un sisma del nono grado della scala Mercalli, colpì la centrale nucleare di Fukushima, causando diverse esplosioni e una successiva contaminazione radioattiva dell’area circostante. Nella catastrofe generata dal terremoto morirono quasi 20.000 persone. Altre decine di migliaia hanno poi dovuto abbandonare la zona a causa delle radiazioni.