POLITICA
Autonomia
La lettera di Zaia e Fontana: non firmiamo farsa. Conte: toni cambiati, verso ripresa dialogo
Lettera dei governatori di Veneto e Lombardia al Premier Conte: "Vogliamo un'Autonomia vera, non un pannicello caldo. A queste condizioni non firmiamo". Il premier vede toni nuovi che preludono alla ripresa del dialogo. Zaia a Rainews24: "Governo trovi una sintesi al suo interno" Fico: qualsiasi intesa passerà in Parlamento

"Ci sentiamo tutti profondamente feriti quando leggiamo le Sue esternazioni, Presidente Conte, soprattutto dopo colloqui diretti durante i quali - ricorderà benissimo - abbiamo più volte sottolineato che non si chiedono più risorse, ma semplicemente la possibilità di spendere in autonomia quelle che ci sono già assegnate": così hanno scritto in una lettera aperta al premier Giuseppe Conte i presidenti di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia. "Vogliamo una autonomia vera, non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai", si legge in un passaggio della lettera. "Nessuno vuole aggredire l'unità nazionale, nessuno vuole secessioni. Lei sa bene quanti e quali Ministri si sono impegnati in questa irresponsabile gara a spararla pi grossa", scrivono i presidenti di Lombardia e Veneto.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia, non firmeranno l'intesa sull'autonomia "se si continua con una farsa", si legge. "Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma - hanno sottolineato - se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla".
"Al presidente del Consiglio deve essere però chiaro che noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando. Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all'unanimità". Così i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia. "Per parte nostra vogliamo mantenere fede all'impegno assunto con i nostri cittadini", assicurano i due governatori, "Presidente Conte, lei ha l'opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l'autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile".
"La nostra autonomia si basa su quanto dice la Costituzione, siamo perfettamente in linea con la legge fondamentale dello Stato, la nostra richiesta di avere competenza rispettivamente su 20 e su 23 materie, si basa su quanto recita l’articolo 116, terzo comma. Chi afferma il contrario, o non conosce la Carta, o vuole evidentemente modificarne il testo vigente: sarebbe bene pertanto che presentasse un disegno di legge costituzionale per modificare di nuovo il titolo quinto. Tertium non datur. Avremmo voluto che il Presidente del Consiglio fosse davvero il garante della Costituzione vigente, denunciando le false notizie diffuse con malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l’ha letta soltanto sul Bignami".
Disponibile a incontrare i vostri governatori"
Il premier Giuseppe Conte, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso atto della lettera dei governatori Fontana e Zaia e, soprattutto, ha registrato un cambio di toni, che prelude a una corretta interlocuzione istituzionale.
Ieri Conte aveva detto "Basta con gli insulti, serve rispetto, ed è ingeneroso sostenere che il governo è poco attento alle richieste delle Regioni". Con una lettera aperta al Corriere, il premier si era rivolto ai cittadini della Lombardia e del Veneto rivendicando con forza il lavoro che il governo sta facendo sull'autonomia differenziata. Spiegando che essa non è una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che farà bene all'Italia intera, e si dice pronto ad incontrare i governatori anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri.
Fico: qualsiasi intesa passerà in Parlamento
"L'autonomia regionale non deve dividere il Paese, non deve lasciare il Sud nella condizione economica in cui si trova ma deve essere un'autonomia che dà qualche potere in più alle Regioni. L'Italia è unita, una e indivisibile e bisogna lavorare e coordinarsi insieme. Qualsiasi sia l'intesa, passerà in Parlamento". Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico a Napoli commentando le polemiche degli ultimi giorni.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, e del Veneto, Luca Zaia, non firmeranno l'intesa sull'autonomia "se si continua con una farsa", si legge. "Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere. Ma - hanno sottolineato - se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla".
"Al presidente del Consiglio deve essere però chiaro che noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando. Lei si assumerà la responsabilità quindi di aver negato quanto è stato chiesto da referendum, da milioni di elettori veneti e lombardi, da risoluzioni dei consigli regionali approvati all'unanimità". Così i governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia. "Per parte nostra vogliamo mantenere fede all'impegno assunto con i nostri cittadini", assicurano i due governatori, "Presidente Conte, lei ha l'opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l'autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile".
"La nostra autonomia si basa su quanto dice la Costituzione, siamo perfettamente in linea con la legge fondamentale dello Stato, la nostra richiesta di avere competenza rispettivamente su 20 e su 23 materie, si basa su quanto recita l’articolo 116, terzo comma. Chi afferma il contrario, o non conosce la Carta, o vuole evidentemente modificarne il testo vigente: sarebbe bene pertanto che presentasse un disegno di legge costituzionale per modificare di nuovo il titolo quinto. Tertium non datur. Avremmo voluto che il Presidente del Consiglio fosse davvero il garante della Costituzione vigente, denunciando le false notizie diffuse con malizia e cattiva fede da chi evidentemente la Carta l’ha letta soltanto sul Bignami".
Disponibile a incontrare i vostri governatori"
Il premier Giuseppe Conte, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso atto della lettera dei governatori Fontana e Zaia e, soprattutto, ha registrato un cambio di toni, che prelude a una corretta interlocuzione istituzionale.
Ieri Conte aveva detto "Basta con gli insulti, serve rispetto, ed è ingeneroso sostenere che il governo è poco attento alle richieste delle Regioni". Con una lettera aperta al Corriere, il premier si era rivolto ai cittadini della Lombardia e del Veneto rivendicando con forza il lavoro che il governo sta facendo sull'autonomia differenziata. Spiegando che essa non è una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma che farà bene all'Italia intera, e si dice pronto ad incontrare i governatori anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri.
Fico: qualsiasi intesa passerà in Parlamento
"L'autonomia regionale non deve dividere il Paese, non deve lasciare il Sud nella condizione economica in cui si trova ma deve essere un'autonomia che dà qualche potere in più alle Regioni. L'Italia è unita, una e indivisibile e bisogna lavorare e coordinarsi insieme. Qualsiasi sia l'intesa, passerà in Parlamento". Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico a Napoli commentando le polemiche degli ultimi giorni.