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MONDO

Venerdì 16 aprile

Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale

La prospettiva di un'uscita dalla pandemia accelera fenomeni geopolitici, rimodella schieramenti e agende in Europa e nel mondo

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Il motore degli Stati Uniti macina giri: impennata primaverile dei consumi, forte calo dei licenziamenti, rimbalzo della produzione industriale. Ma, ci dice oggi il Wall Street Journal, in Cina la crescita del Pil è di oltre il 18% rispetto al primo trimestre dell'anno scorso. E' alla competizione con Pechino che guarda la Casa Bianca, che sta per nominare Nicholas Burns, un diplomatico di lungo corso che gli europei conoscono bene per aver rappresentato il suo paese alla NATO e in Grecia, ambasciatore in Cina.
Ma la prospettiva di un'uscita dalla pandemia accelera anche fenomeni politici, rimodella schieramenti e agende in Europa.

Le Parisien
Agricoltori sotto shock
Le catastrofi climatiche si susseguono e indeboliscono sempre più un settore già in difficoltà. Reportage dalle campagne francesi investite dalla peggiore ondata di gelo degli ultimi 40 anni. Superati i 100mila morti covid, Macron lavora ad un deconfinamento in più fasi. Obiettivo: prime riaperture a metà
maggio


La Croix
Legge sul clima, una vera svolta?
Il progetto di legge 'clima e resilienza' all'esame dell'Assemblea Nazionale sarà uno dei timbri del quinquennato Macron. Con passi in avanti e carenze. Gli ambientalisti varano la loro piattaforma programmatica per le presidenziali. I militanti delle 5 formazioni politiche del movimento ecolo potranno partecipare al progetto registrandosi e votando alle primarie verdi a settembre


L'Opinion
Senza arrivare a rinunciare ai loro calendari, i partiti si riuniscono domani su iniziativa dell'ecologista europarlamentare Yannick Jadot in un hotel del 19esimo a Parigi, ad un anno dalle presidenziali per cercare di trovare la soluzione miracolosa al disastro che promettono i sondaggi. Sinistra ed ecologisti: la minoranza plurale alla sua ultima chance. Uno studio dell'Istituto

Elabe per BFMTV pubblicato mercoledì fa venire i brividi lungo la schiena a sinistra.

Elabe
Con le due ipotesi del primo turno (candidato di centrodestra Xavier Bertrand o Valérie Pécresse), Marine Le Pen (28% -26%) ed Emmanuel Macron (27% -25%) sono testa a testa nelle intenzioni di voto, entrambi intorno al 27%. Marine Le Pen beneficia anche di un certo sostegno al di fuori della sua base elettorale: l'11% -13% degli elettori di François Fillon nel 2017 e il 9% -10% di quelli Jean-Luc Mélenchon voterebbero per lei. Otterrebbe buoni consensi fra i lavoratori (47-49%), e in particolare tra i 25-34 anni (37%) e nelle categorie popolari (38% -39%). Macron manterrebbe lo zoccolo duro del sostegno raccolto 5 anni fa. A Jean-Luc Mélenchon viene attribuito l'11%
Agli altri candidati di sinistra viene attribuito meno del 10% delle intenzioni di voto, Yannick Jadot al 5% -6%, Anne Hidalgo al 5% e Fabien Roussel all'1%. Non bastasse, i potenziali elettori dei candidati di sinistra sono anche quelli che si dicono più indecisi.


Liberation
I forzati della sinistra. Dal Partito socialista al Partito comunista, passando per le formazioni ecologiste, i leader si ritrovano domani su invito di Yannick Jadot per gettare le basi di un'alleanza per le presidenziali. Ma i retropensieri di ognuno rendono il progetto, per ora, incerto. Eva Joly, 77 anni, magistrato, europarlamentare, una voce ascoltata a sinistra, benedice l'iniziativa di Jadot e avverte: "A furia di coltivare le nostre divergenze, rischiamo di scansare le nostre responsabilità"
"Ma una volta detto questo, porre il dibattito in termini di unione a sinistra è inefficace. Perché la scissione tra destra e sinistra non è più la questione principale posta dal Paese. Il dibattito da condurre è più sul nuovo modello che vogliamo promuovere: credo che la matrice ecologica sia la più adatta alle sfide del tempo presente.
Lei era candidata alle presidenziali nel 2012, sono passati dieci anni: cosa è cambiato nel Paese? "Hollande è stata una discesa agli inferi per la sinistra e i suoi alleati: la gestione tecnocratica del paese ha inghiottito l'ambizione di trasformare la società. Poi Emmanuel Macron, eletto con un gioco di prestigio, ha spinto il disprezzo del popolo al suo parossismo e ha innescato il movimento dei giubbotti gialli. La violenza sociale di tutto questo non deve sfuggirci. Anche se la pandemia rivela e amplifica tutte le divisioni, c'è la sensazione che più che mai milioni di persone siano escluse dal dibattito politico. Chi parla delle vite dei precari, delle madri single, dei contadini sofferenti? Se arrivassimo al potere domani, erediteremmo un paese traumatizzato da un grande sconvolgimento sociale. Il progetto verde non può ignorare questa realtà".


Le Figaro
Regionali: il grande test prima delle presidenziali
I Repubblicani confidano nell'inizio della loro riconquista; la sinistra spera in una prova di unione. Il Rassemblement National sogna la vittoria, la Republique en marche di limitare i danni: i partiti si organizzano alla viglia dei due turni confermati il 20 e il 27 giugno. La crisi sanitaria aumenta le diseguaglianze territoriali: le regioni più turistiche, come alpi o quelle del Sud, soffrono di più. Le regioni con la popolazione più anziana sono economicamente protette dalle pensioni. Territori come Seine Saint Denis, nell'Ile de France, vedono una parte importante della popolazione disoccupata
Di fronte alla minaccia russa il presidente ucraino chiede aiuto all'Europa, intervista a Volodymir Zelensky, che oggi arriva a Parigi


L'Express
Minacce sulle presidenziali: complottismo, fakenews, ingerenze straniere







FT
Relazioni problematiche. Gli USA inaspriscono le sanzioni contro la Russia, reazione nervosa e decisa del Cremlino, ma si continua a parlare del vertice Biden  Putin in estate in Europa





Welt
La candidata. Nella foto Annalena Baerbock che divide con Robert Habeck la presidenza dei Verdi ma che molti vedono come il candidato ambientalista alla cancelleria con più chances nel dopo Merkel. Annalena Baerbock ha incontrato in settimana dirigenti e capitani d'industria: forte interesse per l'entusiasmo dei Grune per l'innovazione ma anche qualche divergenza.
Dopo la sentenza: la regolamentazione degli affitti sta diventando una questione elettorale
La corte costituzionale ha dichiarato non conforme alla Legge fondamentale il blocco degli affitti deciso dal parlamento della città di Berlino a gennaio 2020, perché confligge con una legge federale sugli affitti. Il piano del governo di Berlino, controllato da Socialdemocratici, Verdi e Linke, prevedeva il blocco degli affitti di un milione mezzo di appartamenti in tutta la città per cinque anni ai livelli del giugno 2019.  Ma il problema dell'aumento dei costi degli alloggi rimane in molte città. Pertanto, si muovono l'associazione degli inquilini e la SPD. Il leader della SPD di Berlino Raed Saleh chiede il congelamento degli affitti in tutta la Germania. "Ora la palla è nelle mani della CDU e della CSU", ha detto. "Ora bisogna garantire una maggiore protezione agli inquilini". Un'altra possibilità per il governo federale è consentire ai Land di regolare l'affitto per legge.


FAZ
La regolamentazione degli affitti è incostituzionale
Soder è chiaramente davanti a Laschet nei sondaggi. Rilevazione Infrastest dimap: per il 44% dei tedeschi e per il 72% dei simpatizzanti dell'Unione il primo ministro della Baviera è il miglior candidato possibile alla cancelleria per i democristiani. Solo il 17% confida in Laschet. Nella lotta per la candidatura alla cancelleria nell'Unione tra il leader della CDU Armin Laschet e il presidente della CSU Markus Söder , la tensione è in aumento. Con Daniel Günther dello Schleswig-Holstein, abbiamo un primo ministro della CDU che ha invitato Söder a ritirarsi. In precedenza, il primo ministro della Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff (sempre CDU), aveva approvato invece l'argomento di Söder: bisogna decidere la questione K sulla base della popolarità dei candidati. Chi ha più possibilità di vincere deve essere il candidato


Die Zeit
Dramma per la corona







La Razon
Iglesias nella sindrome post Moncloa: isolato da Sanchez e ko a Madrid
Un mese fa ha annunciato che stava lasciando il governo e la sua influenza nel Gabinetto è già inesistente. Come candidato non riesce a salire dalla quarta posizione e Podemos rischia di restare fuori dal consiglio comunale non superando la soglia del 4%



Axios
Biden vicino alla nomina di Nicholas Burns come ambasciatore USA a Pechino

in tutta l'amministrazione, c'è un consenso sul fatto che le relazioni degli Stati Uniti con la Cina saranno le più critiche - e importanti - della presidenza di Biden. Dal commercio a Taiwan, la posta in gioco è alta. Burns potrebbe essere tra i primi diplomatici annunciati nelle prossime settimane.


WSJ
la Cina cresce al tasso record del 18,3% rispetto ai primi tre mesi dell'anno scorso
Il tasso di crescita del 18,3% anno su anno per il primo trimestre è il più alto da quando la Cina ha iniziato a riportare il PIL trimestrale nel 1992, superando il tasso del 15,3% nel primo trimestre del 1993.
Ma escludendo la distorsione statistica dalla bassa base di confronto dello scorso anno, gli economisti dell'HSBC di Hong Kong stimano che la crescita del PIL su base annua nei primi tre mesi del 2021 sia stata di circa il 5,4%, inferiore alla tendenza pre-coronavirus di circa il 6% di crescita.

  
Dalla redazione


Mosca e Washington si scambiano "avvertimenti finali"

I rivali non hanno fretta di impegnarsi in un duro confronto
Il Cremlino ha avvertito attraverso l'ambasciatore americano a Mosca John Sullivan che l'adozione di sanzioni anti-russe incorrerebbe in una forte risposta. Questa notizia ha quasi coinciso con due eventi importanti: una conversazione telefonica tra Joseph Biden e Vladimir Putin, nel corso della quale il presidente americano ha proposto di incontrarsi e discutere di questioni controverse, e una videoconferenza dei ministri degli esteri e della difesa della NATO. Quest'ultimo evento si è concentrato sulla situazione al confine russo-ucraino - la concentrazione di truppe russe lì.
L’invito dell’ambasciatore USA ha avuto luogo il giorno dopo la conversazione telefonica tra i due presidenti. L’agenzia giornalistica russa RIA Novosti riporta che all'ambasciatore americano è stato detto: "Se la parte statunitense, sullo sfondo delle parole di Biden sulle sue intenzioni di migliorare le relazioni con la Russia, intraprenderà nuove azioni ostili sotto forma di sanzioni, la parte russa reagirà nel modo più forte possibile".

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha fatto una dichiarazione molto ambigua. Ipotizza che la prospettiva dell'adesione dell'Ucraina all'Alleanza Atlantica è più vicina di quanto suppongano Mosca e Kiev.
Nelle sue parole non c’era la risposta alla domanda se un paese con una disputa territoriale possa unirsi all'Alleanza.
Va notato che, contrariamente all'opinione popolare, nessun documento della NATO vieta tale adesione. L'obbligo di risolvere tutti i problemi con i vicini è proposto ai candidati all'adesione all'Alleanza in modo informale, senza riferimento ad alcuna disposizione legale. Inoltre, la NATO include paesi che hanno certi attriti al confine. Un esempio lampante è la Grecia e la Turchia con le loro dispute sulle acque del Mar Egeo e il problema di Cipro del Nord.
La mancanza di volontà di Biden di "bruciare i ponti" nelle relazioni con il Cremlino è dimostrata dal fatto stesso che gli americani non hanno richiamato il loro ambasciatore da Mosca. L'ambasciatore russo Anatoly Antonov è stato richiamato da Washington, e nessuna data per il suo ritorno a Mosca è stata indicata.





Proceso (Santo Domingo)

Haiti: il primo ministro si dimette e lascia solo il Presidente Moise di fronte a una grave crisi sociale.
Le dimissioni del primo ministro di Haiti, Joseph Jouthe, stanno mettendo in difficoltà il presidente Jovenel Moise in un momento già caratterizzato da una grave ondata di violenza e una profonda crisi politica. 

Jouthe ha presentato le sue dimissioni all'alba, senza spiegarne i motivi, mentre Moise ha già nominato il nuovo ministro, ad interim, l'ex cancelliere Claude Joseph.
In un messaggio su Twitter il presidente ha chiarito le divergenze di vedute con il suo primo ministro in materia di sicurezza e politica, in un momento in cui Haiti attraversa la sua più grave crisi dell'ultimo decennio. 

Jouthe, nominato primo ministro nel marzo 2020, è stato uno dei principali sostenitori di Moise durante il periodo più acuto della crisi politica, soprattutto il 7 febbraio, quando il governo aveva denunciato di tramare un colpo di stato. Da allora la crescente ondata di violenza che ha colpito Haiti ha logorato Jouthe; non ultimo il rapimento dei dodici religiosi lo scorso fine settimana, tra cui due cittadini di origine francese. 

Il cambio di governo avviene anche a due mesi dalla data proposta di Moise di votare un referendum su una nuova Costituzione, e a cinque mesi dalle prossime elezioni presidenziali e legislative. L'ufficio delle Nazioni Unite ad Haiti ha avvertito che il processo di consultazione sulla bozza della nuova Costituzione non è "sufficientemente inclusivo, partecipativo o trasparente". 

Le dimissioni di Jouthe sono state accolte freddamente dall'opposizione che, sulla base di un'interpretazione della Costituzione, sostiene che il mandato di Moise sia scaduto il 7 febbraio, la cui autorità non è riconosciuta da allora. A non riconoscere la legittimità di Moise, oltre ai principali partiti di opposizione, anche le chiese cattoliche ed evangeliche, i sindacati, l'associazione degli avvocati e i sindacati dei giudici. 

Tuttavia, gli Stati Uniti hanno espresso il loro sostegno al nuovo primo ministro, in vista delle elezioni presidenziali e legislative del mese di settembre. 

"Gli Stati Uniti si augurano di continuare la cooperazione con il Primo Ministro in carica - ha affermato su Twitter il vice segretario aggiunto Julie Chung, funzionaria per gli affari dell'emisfero occidentale del Dipartimento di Stato - e di lavorare con il governo di Haiti e tutti gli attori della società haitiana e soci internazionali per organizzare le elezioni presidenziali libere ed eque nel 2021".